Categorie: News Formazione

Formazione a Distanza in modalità asincrona

P-ACT è un progetto finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione del Ministero dell’Interno che ha come obiettivo quello di contribuire a rafforzare la prevenzione ed il contrasto alla violenza di genere rappresentata dalle Mutilazioni Genitali Femminili (MGF) nei confronti delle minori straniere attraverso appropriate azioni ed interventi di

Non ci sono ragioni medico sanitarie alla base delle mutilazioni genitali femminili. La pratica è stata riconosciuta dalle Nazioni Unite come “un irreparabile e irreversibile abuso” ed è stato definito un atto che viola i diritti umani di donne e bambine sul piano della salute e del diritto all’integrità. Per proteggere le bambine, anche i Paesi dove questa pratica è diffusa hanno emanato leggi e promosso iniziative di sensibilizzazione. Recentemente, la mobilitazione internazionale contro la mutilazione genitale ha coinvolto anche i Paesi europei destinatari dei flussi migratori femminili. L’Italia, nel 2006, si è dotata di una legge che vieta ogni tipo di pratica.

In questi anni, in Europa, il tema delle mutilazioni genitali femminili ha alimentato stereotipi e acceso discussioni. Nell'incontro con le donne portatrici è dunque importante che gli operatori sociosanitari siano formati non solo al riconoscimento tecnico di esse, ma anche riguardo alle aree di diffusione delle pratiche di MGF, ai significati antropologici e culturali di esse nei contesti di origine, agli strumenti di tutela legale così come agli approcci relazionali con le donne portatrici che incontrano nei contesti di servizio.

Risulta necessario promuovere, quindi, un approccio integrato alle MGF, cercando di concentrarsi su tutto il sistema in cui questa pratica nasce e si riproduce, promuovendo un approccio di prevenzione che considera il contesto giuridico, i sistemi comunitari, l’educazione, i sistemi sanitari, i dati e la ricerca. Il posizionamento e l’impegno scelto è quello volto a ridefinire il “valore della ragazza”. Da qui, la locuzione “value of the girl” approach utilizzata dal partner di progetto -Amref - che sa che per cambiare una tradizione bisogna iniziare dal cambiare il pensiero di chi la porta avanti da secoli. L’obiettivo è quindi quello di sostenere il ruolo dei professionisti come catalizzatori nell’attivazione di processi di empowerment.

La formazione è composta da 3 MODULI:
- CONOSCERE LE “MGF”
- LE STRATEGIE PER IL CONTRASTO ALLE “MGF”
- PRESA IN CARICO E RELAZIONE TERAPEUTICA CON LE DONNE

La Formazione sarà disponibile dal 6 febbraio al 6 aprile

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Categorie: SIMM Salute delle Donne Immigrate News

Il tema della differenza di genere ha acquistato uno spazio sempre più significativo in ambito sanitario tanto da costituire una vera e propria disciplina, la medicina di genere.

Il genere è un determinante sociale che influenza il profilo di salute delle donne aldilà e oltre il sesso genetico, per tutte le implicazioni di carattere culturale in esso implicite.

In riferimento alle donne migranti, la differenza di genere rappresenta un determinante fondamentale soprattutto rispetto alla salute riproduttiva, a causa della violenza di genere alla quale sono esposte sia nei paesi di provenienza che nei paesi di transito e di arrivo. Oltre a questo gli studi epidemiologici osservano che le donne migranti hanno un diverso profilo di rischio, legato al genere, anche per quanto riguarda le malattie non trasmissibili e tra queste le malattie metaboliche, quali il diabete tipo 2. Rispetto alle madri italiane, per esempio, le donne provenienti da paesi ad alta pressione migratoria hanno un maggior rischio di diabete gestazionale.

L’articolo sviluppa quanto esposto nell’ambito di un corso dedicato alle differenze di genere in diabetologia con particolare attenzione al profilo di salute delle donne che vivono in paesi a basso reddito o migrano in contesti a sviluppo avanzato.

Quanto emerge dalla letteratura rende necessario uno sforzo importante in termini di formazione degli operatori e riorganizzazione dei servizi sanitari di base, al fine di renderli e mantenerli adeguati e  competenti in senso transculturale. L’ educazione sanitaria della popolazione nel suo insieme e delle donne migranti in particolare, rappresenta un intervento necessario per contenere i comportamenti a rischio relativamente agli stili di vita e prevenire l'insorgenza precoce delle sindromi metaboliche in generale e del diabete di tipo 2 in particolare.

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Categorie: SIMM News

Sabato 23 aprile su Avvenire è uscito un esemplare editoriale di Maurizio Ambrosini che fa alcune considerazioni sulla piega che sta prendendo la politica europea a proposito di diritto di asilo.

È una questione che, anche se non riguarda direttamente la salute degli immigrati, tocca il cuore dei valori che ispirano l’esistenza della SIMM.

Desideriamo quindi rilanciarlo, insieme all’articolo di Nigrizia, cui il Prof. Ambrosini, caro amico della SIMM, si riferisce.

La dignità umana è in pericolo, e la nostra società si onora del motto Dignitas in Salute, Salus in Dignitate.

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