GrIS Friuli Venezia Giulia

 

 

 

Il GrIS Friuli Venezia Giulia è nato dalla frequentazione dei suoi componenti alla SIMM ed al Master sull’immigrazione a Roma (MEMP) e dal lungo e articolato lavoro svolto negli anni scorsi con l'"Osservatorio regionale per la salute dei migranti", che rischiava di andare disperso dopo l'abolizione della legge regionale sull'immigrazione conseguente all'insediamento della nuova giunta regionale.

 

Descrizione completa GrIS Friuli Venezia Giulia, incontri, attività.



   

    

 
 

 

 

 

 

 
Anno di costituzione: 2008
Referente attuale: Valentina Brussi
Contatti
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Sede di riunione: ___
Province rappresentate: ____
Composizione
Gruppi di lavoro
Referenti precedenti
Regolamento
Scheda adesione individuale
Scheda adesione Associazioni
 

 

 

 

Il GrIS (Gruppo Immigrazione e Salute) del Friuli Venezia Giulia, articolazione territoriale della S.I.M.M. (Società Italiana di Medicina delle Migrazioni), cui fanno riferimento numerosi operatori sanitari e sociali, medici, infermieri, assistenti, psicologi, ribadisce, con una ulteriore chiara e forte presa di posizione, la propria opposizione alla chiusura degli ambulatori proposta dalla Avvocatura della Regione FVG. Una lunga esperienza professionale ha maturato in tutti gli operatori partecipanti al GrIS-FVG la convinzione, umana e scientifica, che la salute e il benessere di tutta la comunità regionale è un "bene comune" che non può riconoscere alcuna discriminazione: per la sicurezza di tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia è necessario continuare, nel contesto della sanità pubblica e in una ottica di solidarietà sociale, anche tramite gli ambulatori di medicina di base dedicati agli immigrati irregolari, un quotidiano lavoro, multidisciplinare e multiculturale, sostenuto da reciproca tolleranza e disponibilità, con un attento ascolto di tutti le cittadine e i cittadini che nuovi o storici, forescj od autoctoni, furlans o sloveni o di tante altre identità e culture, lingue e religioni, costituiscono oggi la comunità regionale del Friuli Venezia Giulia (G.P.).

La SIMM ha aderito alla campagna ‘L’Italia sono anch’io’ che promuove due proposte di legge a iniziativa popolare relative ai diritti dei migranti. In particolare si ritiene che la proposta di Nuove norme sulla Cittadinanza, riconoscendo ad ogni nuovo nato in Italia il diritto ad esserne cittadino, attenga direttamente ai propri obiettivi di promozione della salute come diritto umano al completo benessere fisico, mentale e sociale, come ribadito, nel maggio di quest'anno, dalle "Raccomandazioni finali dell’XI Congresso della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni” e dai più recenti documenti dei pediatri italiani. Il GrIS Piemonte ha diffuso tale iniziativa ed il GrIS Friuli Venezia Giulia ha prodotto  un documento di sensibilizzazione dal titolo “Anagrafe e cittadinanza: Bambini irregolari?” ed il GrIS Trentino attivamente sta raccogliendo le firme per la campagna.

L'incontro, organizzato dal GrIS Friuli Venezia Giulia insieme alle associazioni dei mediatori, si svolgerà venerdì 2 dicembre 2011 dalle 14.15 presso la sala della Parrocchia di San Pio X a Udine in Via Mistruzzi 1. Sarà l'occasione per affrontare criticità e problemi, proposte e prospettive, partendo dalle esperienze e dalle buone pratiche maturate in questi anni. Tutto ciò per riconoscere e valorizzare, in un'ottica di inclusione sociale e civile, il ruolo specifico della mediazione nella costruzione di un approccio transculturale alla tutela e alla promozione della salute come bene comune. Nella comunità regionale FVG plurilinguismo e intercultura, cittadinanza e diritti condivisi per tutti, sono elementi fondamentali di un "capitale sociale" ed alla cui costruzione i migranti contribuiscono in maniera determinante. “I mediatori (anzi, soprattutto le mediatrici), afferma il GrIS FVG, affrontando le questioni della coesione e della convivenza, superando stereotipi riconosciuti e reciproci pregiudizi, oggi devono poter essere riconosciuti, anche formalmente, come veri operatori di una quotidiana opera di "ingegneria sociale", per una sanità plurilinguistica e interculturale, nel rispetto degli art. 3 e 32 della Costituzione”.

•    Programma dell’iniziativa

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