Un documento del GrIS Friuli Venezia Giulia sull’accoglienza di chi chiede protezione internazionale.

Categoria: GrIS Friuli Venezia Giulia

C'è molta discussione nei territori della regione Friuli Venezia Giulia (assessori regionali, sindaci, prefetti e questori ma anche dirigenti e operatori sanitari, onlus e volontari) per affrontare alcune questioni emergenti in merito all'accoglienza anche sanitaria dei migranti richiedenti asilo. Per tale motivo il GrIS FVG ha deciso sia di essere presente in varie iniziative locali (cfr, ad es., allegato abs Convegno “Percorsi di accoglienza sostenibile” del novembre 2014 ) sia di diffondere un documento che contiene puntuali proposte:

  • in ogni area territoriale dei cinque enti del servizio sanitario regionale, sia previsto l'allestimento in tempi brevi di una idonea struttura deputata alla “primissima accoglienza”, dotata di servizi igienici e gestita da operatori in grado di riconoscere i bisogni primari e di lavorare in rete, come prerequisito essenziale per la tutela della salute e della sicurezza;
  • sia garantito un costante coinvolgimento degli enti locali per una accoglienza diffusa e inclusiva, condivisa con le comunità ampliando i posti diponibili nel modello SPRAR;
  • la Direzione centrale Salute della Regione emani direttive chiare per le modalità di fruizione del diritto alla salute, previsto dalle normative in vigore, dei richiedenti protezione internazionale, onde evitare disomogeneità territoriali e difficoltà per gli operatori;
  • l'Assessorato regionale alla Salute ribadisca l'opportunità di applicare diffusamente e omogeneamente, seppur con modalità operative differenti a seconda delle diverse organizzazioni territoriali, i protocolli regionali per percorsi sanitari di screening e di accoglienza sanitaria, a tutela della salute del singolo e della comunità, sperimentati fin dall'avvio del progetto Codroipolis e ulteriormente condivisi e consolidati nelle circolari regionali nel 2011 in occasione della cosidetta emergenza nord-Africa;
  • venga riattivato quanto prima presso la Direzione centrale Salute e Protezione sociale un Gruppo di Lavoro Tecnico per la salute dei migranti a cui partecipino operatori socio-sanitari che in questi anni hanno maturato esperienza sul campo, designati da ciascun ente del Servizio sanitario regionale e che rilevi e analizzi le diverse problematiche proponendo soluzioni pratiche derivanti anche dalle buone pratiche già in atto, ascoltando anche associazioni ed enti competenti sulla tutela e la promozione della salute dei migranti.

In attesa di conoscere i tempi dell'iter della nuova legge regionale sull'immigrazione, presso l'Assessorato regionale competente venga comunque attivato subito, senza indugi un tavolo permanente sulla Protezione internazionale e umanitaria costituito dai rappresentanti degli Enti Locali, delle Prefetture, delle Questure, delle Aziende Sanitarie, degli enti gestori del Sistema SPRAR e delle associazioni aventi pluriennale e comprovata esperienza nella gestione dei servizi di tutela, accoglienza e mediazione culturale dei richiedenti asilo e dei rifugiati.

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