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Società

Il diritto all’assistenza

Coordinamento nazionale

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Gennaio - Giugno 2010

Giugno 2010. Aperte le iscrizioni per il Master in Medicina delle Emarginazioni, Migrazioni e Povertà (MEMP) a Roma. E’ stato programmato il V Master MEMP con inizio delle lezioni a novembre 2010. Le parole chiave scelte per questa edizione sono: Etica - Politica - Salute – Società. Esse saranno sviluppate in ognuno dei singoli moduli nell’arco dei due anni del Corso. Le passate edizioni sono state occasione di approfondimento e di consolidamento di rapporti, collaborazioni e reti locali e nazionali. Nel Master Memp (8 settimane semiresidenziali in due anni) saranno affrontati gli aspetti medico-sociali, sociosanitari e politico-normativo dell’assistenza a tutti coloro che soffrono di traumi sociali, per approfondire tutta quella sfera della patologia in cui la noxa eziologica è la povertà, la discriminazione, la lesione sociale, il pregiudizio culturale. In particolare saranno affrontati temi della salute degli immigrati ed argomenti di salute globale. Il Master è rivolto fondamentalmente a medici, infermieri, ostetriche, farmacisti, psicologi, assistenti sociali, mediatori (con titolo da corso specifico), dirigenti ed altri operatori sociosanitari delle strutture pubbliche, del privato sociale no-profit e del volontariato. Possono essere strutturati piani di studio individuali per altre professionalità. Per alcuni moduli saranno richiesti al Ministero della salute i crediti ECM per medici ed infermieri. Ai corsisti verrà rilasciato per ogni singolo modulo un attestato di partecipazione e, alla fine del Master, un certificato attestante il percorso didattico e la tesi sostenuta.

Per informazioni: Claudia Reale    Tel. 06 66 50 27 103   Fax 06 66 50 27 119
I scadenza iscrizioni 15 luglio 2010

Email: infomaster@idente.net
Sito del Master MEMP: http://master.idente.net/


13 giugno 2010. Con il patrocinio della SIMM un opuscolo per i genitori stranieri. La tutela della salute è un diritto di ogni bambino qualunque sia la sua nazionalità o il suo status giuridico. Da anni la SIMM propone l’iscrizione al SSN di tutti i minori comunque presenti in Italia (alcune regioni hanno questo dispositivo: Umbria, Puglia, Friuli Venezia Giulia). In attesa auspicabilmente che questo accada su tutto il territorio nazionale, è stato dato il patrocinio ad un opuscolo destinato ai genitori stranieri perchè abbiano le informazioni per accudire al meglio i propri figli. Realizzato da un’associazione di donne immigrate, Candelaria, in 10 lingue, promosso e finanziato dal Ministero della salute. I GrIS sono stati coinvolti nella distribuzione capillare. E’ possibile scaricare l’opuscolo nelle varie lingue dal sito del Ministero della salute.


10 giugno 2010. Presentato all’Istituto Superiore di Sanità il rapporto preliminare sull’analisi delle politiche sanitarie regionali sull’immigrazione. Nell’ambito del Progetto Migrazione: sistema di accoglienza verso la popolazione immigrata dei servizi sanitari e verifica dell’osservanza del diritto alla salute di queste popolazioni (Migrazione e salute), promosso e finanziato dal Ministero della Salute e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, sono stati presentati i risultati preliminari di alcuni studi realizzati in collaborazione con la SIMM e con il suo patrocinio: l’analisi delle politiche sanitarie locali con l’individuazione di specifiche variabili e con la definizione di indici di sintesi sull’avanzamento delle politiche (UO3: Area sanitaria Caritas Roma); la proposta di indicazioni specifiche sulla formazione degli operatori a seguito di un monitoraggio sull’iniziative sul tema (UO6: Università La Sapienza - Dipartimento di Scienze di Sanità Pubblica) l’implementazione della rete informativa OSI sull’assistenza sanitaria di primo livello agli immigrati STP (UO4: Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, Istituto Superiore di Sanità). Disponibile on line il rapporto preliminare sull’analisi delle politiche sanitarie locali sull’immigrazione e la sintesi del progetto.


9 maggio 2010. Il nuovo sito di GenitoriPiù con materiali in più lingue pensati per genitori stranieri. GenitoriPiù é un Progetto Nazionale del Ministero della Salute che intende promuovere 7 semplici azioni di dimostrata efficacia per la prevenzione dei rischi più importanti per i bambini già prima del concepimento e lungo tutto l'arco della loro vita con particolare attenzione ai primi anni: un vero e proprio capitale di salute per il futuro. Un impegno che coinvolge tutti gli operatori dei percorsi nascita affinché i genitori, italiani e stranieri, abbiano un sostegno concreto e possano essere più informati, più attenti e più sicuri nelle scelte di salute per i propri figli. Il sito é uno strumento che si rivolge soprattutto ai genitori ma vuole anche essere un supporto agli operatori sanitari e a quanti si occupano della salute e dell'educazione dei bambini nei primi anni di vita proponendo un approccio di insieme sulle 7 azioni. Uno spazio specifico, anche nel nuovo manuale redatto, è stato dedicato ai genitori stranieri.




20 aprile 2010. Primo incontro pubblico del GrIS Veneto a Padova il prossimo 28 aprile. Il GrIS Veneto, costituitosi nel novembre 2008, sta avviando una serie di incontri programmati presso A. ULSS delle città capoluogo del Veneto per presentarsi agli interlocutori istituzionali e della società civile attivi in ambito socio sanitario e focalizzare alcuni temi di salute correlati alla presenza di persone e famiglie immigrate. Temi di rilevanza regionale e nazionale, temi di salute di tutti e per tutti, temi di diritti di cittadinanza sanciti dalla costituzione su cui il GrIS si propone come interlocutore competente, propositivo ed attivo con tutti gli attori locali. Il primo di questi incontri è previsto a Padova il giorno 28 aprile 2010 dalle ore 16 alle ore 19 presso l’Aula C Palazzina Servizi presso l’A.O. di Padova con il programma allegato.


12 aprile 2010. Pubblicato su R&P un articolo per fare il punto sui diritti sanitari per i minori stranieri.  Proprio nella giornata in cui un’agenzia (Redattore sociale) pubblica la notizia di una bambina nigeriana di 13 mesi che è morta (il fatto risale al 3 marzo 2010) all'ospedale di Cernusco sul Naviglio dopo essere stata dimessa dal pronto soccorso ed essere stata ricoverata solo dopo ripetute insistenze: "Gli infermieri, la prima volta che è stata portata in ospedale con il 118, hanno detto che non potevano ricoverarla perché la tessera sanitaria era scaduta”, si legge nella denuncia presentata dal padre della bambina ... viene pubblicato un esaustivo articolo sui diritti sanitari dei minori stranieri. Non sappiamo con esattezza ciò che è accaduto ma è certo che la legge attuale garantisce a tutti, con particolare attenzione ai minori, il diritto all’assistenza anche in assenza di formale iscrizione al SSN. (SG)


31 marzo 2010. Aggiornamento articoli pubblicati su saluteinternazionale.info. Immigrati il nostro presente. Nuovi cittadini il nostro futuro. ll Dossier Statistico Immigrazione della Caritas raccoglie tutti i dati disponibili sul fenomeno dell’immigrazione relazionandoli nel piano nazionale e in quello degli ambiti regionali e locali, occupandosi dei suoi vari aspetti e problematiche.

Politiche efficaci per contrastare la tubercolosi negli immigrati: le raccomandazioni degli esperti. A quasi due anni dalla celebrazione della Conferenza Nazionale di Consenso sulla tubercolosi tra gli immigrati, la Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM) ha deciso di pubblicare, per la prima volta in Italia, il documento contenente le Raccomandazioni formulate dalla giuria di esperti, reiteratamente sollecitato dagli operatori sanitari e dalla comunità scientifica e in forte ritardo nel suo iter di approvazione al Ministero della Salute.


8 marzo 2010. La SIMM contro la proposta di chiusura degli ambulatori STP in Friuli Venezia Giulia. Il GrIS (Gruppo Immigrazione e Salute) del Friuli Venezia Giulia, articolazione territoriale della S.I.M.M. (Società Italiana di Medicina delle Migrazioni), cui fanno riferimento numerosi operatori sanitari e sociali, medici, infermieri, assistenti, psicologi, ribadisce, con una ulteriore chiara e forte presa di posizione, la propria opposizione alla chiusura degli ambulatori proposta dalla Avvocatura della Regione FVG. Una lunga esperienza professionale ha maturato in tutti gli operatori partecipanti al GrIS-FVG la convinzione, umana e scientifica, che la salute e il benessere di tutta la comunità regionale è un "bene comune" che non può riconoscere alcuna discriminazione: per la sicurezza di tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia è necessario continuare, nel contesto della sanità pubblica e in una ottica di solidarietà sociale, anche tramite gli ambulatori di medicina di base dedicati agli immigrati irregolari, un quotidiano lavoro, multidisciplinare e multiculturale, sostenuto da reciproca tolleranza e disponibilità, con un attento ascolto di tutti le cittadine e i cittadini che nuovi o storici, forescj od autoctoni, furlans o sloveni o di tante altre identità e culture, lingue e religioni, costituiscono oggi la comunità regionale del Friuli Venezia Giulia (G.P.).


6 marzo 2010. Gruppi immigrazione e salute (GrIS). Attività pubbliche. I Gruppi Immigrazione e Salute (GrIS) sono le Unità territoriali della SIMM ed operano con l’intento di creare reti locali per promuovere la salute degli immigrati in una ottica di approccio transculturale e diritto riconosciuto per tutti. Nel mese di marzo sono state programmate alcune iniziative come occasione di incontro pubblico, conoscenza reciproca, condivisione di risorse, competenze e strumenti operativi. Il 17 marzo a Bologna, nel primo anniversario del “noi non segnaliamo day”, mobilitazione nazionale contro la proposta di far diventare gli operatori sanitari delle “spie” nei confronti di immigrati irregolari, sarà presentato l’opuscolo “Bambine e bambini del mondo. Guida per le famiglie” (disponibile anche presso quasi tutti gli altri GrIS) realizzato dall’associazione di donne straniere “Candelaria” per conto del Ministero della salute. Il 23 marzo a Torino si terrà l’iniziativa "Gruppi Immigrazione e Salute. Una rete in costruzione per la salute dei migranti", incontro di collegamento tra le varie realtà operanti sul territorio piemontese e di  riflessione per fare il punto e per passare “dall'intervenire SU all'intervenire CON ... percorsi interculturali a confronto”.
17 marzo ore 17-19, Bologna, c/o Centro Interculturale Zonarelli, Via G.A. Sacco 14
23 marzo ore 9-18, Torino, c/o Sermig Arsenale della Pace, Piazza Borgo Dora 61


3 marzo 2010. Riaprono le iscrizioni per il Master in Medicina delle Emarginazioni, Migrazioni e Povertà (MEMP) a Roma. E’ stato programmato il V Master MEMP con inizio delle lezioni a novembre 2010. Nel Master Memp (8 settimane semiresidenziali in due anni) saranno affrontati gli aspetti medico-sociali, sociosanitari e politico-normativo dell’assistenza a tutti coloro che soffrono di traumi sociali, per approfondire tutta quella sfera della patologia in cui la noxa eziologica è la povertà, la discriminazione, la lesione sociale, il pregiudizio culturale. In particolare saranno affrontati temi della salute degli immigrati ed argomenti di salute globale. Il Master è rivolto fondamentalmente a medici, infermieri, ostetriche, farmacisti, psicologi, assistenti sociali, mediatori (con titolo da corso specifico), dirigenti ed altri operatori sociosanitari delle strutture pubbliche, del privato sociale no-profit e del volontariato. Possono essere strutturati piani di studio individuali per altre professionalità. Per alcuni moduli saranno richiesti al Ministero della salute i crediti ECM per medici ed infermieri. Ai corsisti verrà rilasciato per ogni singolo modulo un attestato di partecipazione e, alla fine del Master, un certificato attestante il percorso didattico e la tesi sostenuta.
Per informazioni:
Claudia Reale    Tel. 06 66 50 27 103   Fax 06 66 50 27 119
Email: infomaster@idente.net


1 marzo 2010. La SIMM ha aderito all'iniziativa "Primo marzo 2010 sciopero degli stranieri". La SIMM in segno di solidarietà con i migranti, rispondendo ad un proposta che è circolata su internet, ha oscurato temporaneamente il proprio sito.

 

Dalla lettera dei docenti universitari contro il razzismo a sostegno del primo marzo: Dapprima in Francia, poi in Italia, in Spagna, in Grecia e in altri paesi europei, la giornata del primo marzo è stata proclamata “una giornata senza di noi” con l’intento da parte dei/delle migranti che vivono in questi paesi di far percepire, per un giorno, l’importanza della loro presenza economica e sociale sia attraverso lo sciopero sia attraverso altre forme di protesta come l'astensione dai consumi. Ispirata alla giornata del primo maggio del 2006, quando in varie città degli Stati Uniti i/le migranti privi/e di documenti di soggiorno erano riusciti/e a bloccare la vita economica e sociale di quelle città attraverso una massiccia astensione dal lavoro e fluviali manifestazioni in cui ricordavano a tutti che “We are America”, questa giornata ci sembra di particolare importanza anche per iniziare una necessaria riflessione sulle forme della nostra esistenza comune di cittadini/e e non cittadini/e, migranti e non.
... ...
“Come può esistere chi non esiste” è ... la domanda di fondo diventata sempre più impellente in Italia e generata da una forma pervasiva di razzismo istituzionale che permette e legittima forme di razzismo, intolleranza, xenofobia sociali che stanno ormai erodendo la vivibilità comune delle nostre città. O, meglio, come possono esistere tutti e tutte coloro che, pur essendo “attori della vita economica di questo paese”, con differenti dispositivi sono continuamente sospinti verso una presenza marginale e una vita non vivibile costellata di mille ostacoli (dai tempi biblici del rinnovo del permesso di soggiorno all’assenza di ogni possibilità di regolarizzazione, dagli innumerevoli modi in cui si elude il riconoscimento dello stato di rifugiato alle norme che entrano in modo discriminatorio nelle scelte di vita affettiva concedendo ai migranti “affetti di serie b”, sino ai mesi di detenzione previsti per chi non ha o ha perso il permesso di soggiorno e all’ultima proposta del “permesso di soggiorno a punti”)?
Aderiamo a questa giornata perché riteniamo che questa domanda coinvolga la vita di tutti e di tutte, migranti e non, studenti, studentesse, lavoratori e lavoratrici, disoccupati e disoccupate, in Italia così come nel resto d’Europa e in altri paesi del mondo. ...
Siamo più in generale convinti che soltanto cancellando il razzismo istituzionale e sociale come pratica quotidiana di sfruttamento sarà possibile costruire spazi di convivenza futuri.



6 febbraio 2010. La SIMM pubblica il Documento di Consenso per il contrasto della Tubercolosi. Nel giugno del 2008, si è svolta a Roma una Conferenza di Consenso per identificare delle Politiche efficaci a contrastare la tubercolosi negli immigrati da paesi ad elevata endemia tubercolare. Atto finale di un complesso ed articolato lavoro di ricerca, studio e confronto tra esperti, al termine del quale sono state formulate delle raccomandazioni specifiche basate sulla revisione della letteratura medica e sul parere concorde di una giuria multidisciplinare e multiprofessionale con esponenti di provata competenza nazionale ed internazionale (rapprensentanti anche  dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e dell'European CDC) e delle maggiori società scientifiche italiane. Tale raccomandazioni si inseriscono nell’ambito del mandato che il Ministero della Salute ha affidato all’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di revisione delle linee guida nazionali esistenti sulla tubercolosi. La parte specifica sull’immigrazione è stata coordinata dalla ASSR della Regione Emilia Romagna ed ha visto protagonisti già nel lavoro preparatorio anche esperti della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni che ha avuto la Presidenza della Gruppo di lavoro e della Giuria. Poichè le autorità competenti, nonostante le ripetute sollecitazioni del mondo scientifico ed operativo, non hanno (quasi a distanza di 2 anni !!!) ancora provveduto alla diffusione di queste preziose raccomandazioni, il Consiglio di Presidenza della SIMM ha deciso di pubblicarle (l’evento finale di consenso è stato un evento pubblico) per offrire uno strumento efficace e scientificamente validato per affrontare una problematica che spesso è connotata di stigma e disinformazione. (SG)


Schema delle raccomandazioni finali "Immigrazione e Tubercolosi"

Strategie per migliorare l'accesso ai servizi

  • L’informazione
  • Il riorientamento

Strategie per  migliorare l'adesione al trattamento antitubercolare

  • Presa in carico del paziente (“case-holding”)
  • Figure dedicate alla gestione del caso (“case-holding”) e mediatori culturali
  • Interventi per migliorare l’adesione

Programmi di ricerca attiva dei casi di infezione e malattia

  • Favorire l’accesso ai servizi
  • Promuovere l’offerta agli immigrati di una diagnosi precoce
  • Ricerca dei contatti di caso di tubercolosi
  • Valutazione della efficacia nella pratica degli interventi

Ruolo della vaccinazione  nei bambini della popolazione immigrata

  • Vaccinazione dei bambini immigrati da paesi ad alta endemia appartenenti a comunità a rischio
  • Sorveglianza meningite pediatrica


6 febbraio 2010.“Giusto curare anche gli irregolari”: sondaggio del Censis. Più dell’80% degli italiani ritiene che anche gli immigrati irregolari devono avere accesso ai servizi sanitari pubblici: è quanto emerge da una indagine realizzata dal Censis. E’ d’accordo  l’86,1% dei residenti al Sud, il 78,7% al Centro, il 78,4% al Nord-Est e il 75,7% al Nord-Ovest. Dello stesso parere oltre l’85% degli italiani laureati, l’83,1% dei 30-44enni e più dell’85% dei residenti nelle città con 30 mila-100 mila abitanti. Il giudizio non cambia tra gli italiani più bisognosi di cure: l’83,9% di chi dichiara di avere una salute pessima auspica un’offerta sanitaria pubblica estesa anche per gli irregolari. Il 65,2% degli intervistati ritiene che la tutela della salute sia “un diritto inviolabile”, quindi “curare tutti è un atto di solidarietà irrinunciabile”. Risalendo la penisola diminuisce la quota di intervistati che parlano della salute come diritto irrinunciabile per tutti, mentre aumentano quelli convinti che occorre assicurare la sanità anche agli irregolari perché “altrimenti ci sarebbe il serio rischio di epidemie incontrollate”. La pensa così poco più del 12% dei residenti al Sud, il 15,4% al Nord-Ovest, il 15,8% al Nord-Est e oltre il 19% al Centro. Contrario il 20% degli italiani intervistati: poco più del 24% dei residenti al Nord-Ovest, del 24,8% delle persone con basso titolo di studio, di oltre il 24% di chi vive nelle grandi città, con più di 250 mila abitanti. Solo per il 13% degli intervistati, clandestini e irregolari non hanno diritto alla sanità perché non pagano le tasse; per poco più del 5% perché fanno aumentare in modo insopportabile i costi della sanità. (fonte Redattore Sociale: http://www.redattoresociale.it/)


30 gennaio 2010. Noi non segnaliamo. La vittoria degli anticorpi (della ragione e della democrazia). "L’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano” (D. Lgs. 286/98, art. 35, comma 5). Intorno a queste poche righe (e alla loro proposta di abrogazione) si è consumata, lo scorso anno, un’autentica battaglia sui diritti individuali, sul ruolo sociale degli operatori della salute e sul senso del nostro sistema sanitario, di cui abbiamo dato periodica informazione e commento. Ora che l’eco dei giornali e delle televisioni si è spenta, qualcuno si chiederà: ma come è finita quella storia? Sul Blog Saluteinternazionale.info un articolo che riassume l’intera vicenda.

 


30 gennaio 2010. Gli immigrati irregolari con figli minori possono rimanere "con un permesso di soggiorno temporaneo" nel nostro Paese. Lo sottolinea la Cassazione secondo la quale "non può ragionevolmente dubitarsi che, per un minore, specie se in tenerissima età, subire l'allontanamento di un genitore, con conseguente impossibilità di avere rapporti con lui e di poterlo anche soltanto vedere, costituisca un sicuro danno che può porre in serio pericolo uno sviluppo psicofisico, armonico e compiuto". In questo modo, la prima sezione civile (sentenza 823) ha accordato un permesso temporaneo di due anni ad un padre irregolarmente presente N.C. che chiedeva di rimanere a Milano per rimanere vicino ai due figli piccoli. A nergargli la possibilita' di restare nel nostro Paese era stata la Corte d'Appello di Milano nel maggio 2008. Contro l'espulsione la difesa dell'immigrato ha fatto ricorso con successo in Cassazione. Piazza Cavour, accogliendo il ricorso, ha accordato al padre in condizione di irregolarità giuridica la possibilita' di rimanere "per due anni" sostenendo che "non si puo' ritenere che l'interesse del minore venga strumentalizzato al solo fine di legittimare la presenza di soggetti privi dei requisiti dovuti per la permanenza in Italia". Del resto, annota ancora la suprema Corte articolo 31 del decreto legislativo 286 del '98 alla mano, viene riconosciuto "allo straniero adulto la possibilita' di ottenere un permesso di soggiorno, necessariamente temporaneo o non convertibile in permesso per motivi di lavoro". Una disposizione favorevole all'immigrato irregolare che in quanto tale non avrebbe piu' i requisiti per rimanere nel nostro Paese che deve essere inquadrata dicono gli 'ermellini', in una incisiva protezione del diritto del minore alla famiglia e a mantenere rapporti continuativi con i genitori". (Roma, 20 gen. 2010: Dav/Zn/Adnkronos)


24 gennaio 2010. Precisazioni sulla Tessera Europea Assicurazione Malattia – TEAM. Il 21 ottobre 2009, il Ministero del Lavoro, della salute e delle Politiche Sociali ha diramato una nota dal titolo “Certificato sostitutivo provvisorio emesso dalla Romania – TEAM emessa dal Belgio e valida solo per i ricoveri ospedalieri”. La Regione Lazio recependo la nota la trasmette il 22 dicembre 2009 specificando che le autorità rumene hanno esteso “la validità temporale del certificato sostitutivo provvisorio della TEAM. Tale certificato che può essere richiesto anche d’ufficio all’istituzione competente rumena nel caso in cui il cittadino ne sia sprovvisto, assicura la copertura delle prestazioni sanitarie effettuate in Italia dai cittadini rumeni anche in data anteriore al suo rilascio con una retroattività che non supera i tre anni”. Alcuni operatori di Aziende sanitarie del Lazio hanno interpretato questa nota come il termine della possibilità di rilascio del tesserino ENI (Europeo non iscritto). Interpretazione assolutamente fallace. La Romania, con la disposizione che ha spinto il Ministero a diramare la nota citata, ha voluto tamponare la situazione di tanti suoi concittadini all’estero (vale per tutto il territorio dell’Unione Europea) sprovvisti, per vari motivi, della TEAM, garantendone la retroattività proprio dall’ingresso della Romania in EU. Pertanto tutti coloro che possono avere tale tessera o il certificato sostitutivo è bene che lo chiedano e lo esibiscano: questo vale non solo per i rumeni immigrati di recente ma anche per tutti gli altri. Per coloro che non possono avere la TEAM o il certificato sostitutivo, per coloro che non sono residenti e si trovano in condizione di fragilità sociale, è possibile rilasciare l’ENI (per le Regioni che lo hanno previsto) che, come sappiamo, non è un codice anonimo in quanto a differenza dell’STP, la persona è tenuto a fornire i propri dati che potranno essere trasmessi, in rendicontazione separata, all’autorità rumene. (SG)

10 febbraio 2010. Aggiornamento - con una nota dell'8 febbraio 2010 la Regione Lazio chiarisce.

Riepilogando nel Lazio sono pertanto previsti per i cittadini Rumeni, e per gli altri cittadini europei:

Soggiorno per periodi fino a tre mesi

Il comunitario può accedere alle prestazioni sanitarie urgenti e comunque necessarie esibendo la TEAM o, per i rumeni, certificato sostitutivo richiesto anche d’ufficio e valevole retroattivamente fino a tre anni. Le prestazioni sono erogate gratuitamente con il solo pagamento del ticket ove previsto.

Soggiorno per periodi superiori a tre mesi (iscrizione all’anagrafe)

Lavoratore autonomo o subordinato: ha diritto all’iscrizione al SSR
Familiare di lavoratore: ha diritto all’iscrizione al SSR
Studente: assicurazione privata o iscrizione volontaria al SSR alle stesse condizioni degli stranieri
Religioso: assicurazione privata o iscrizione volontaria al SSR alle stesse condizioni degli stranieri
Persona con risorse sufficienti: assicurazione privata o iscrizione volontaria al SSR alle stesse condizioni degli stranieri
Si ricorda che il possesso della TEAM in corso di validita' e' equivalente alla disponibilita' di assicurazione sanitaria in tutti i casi (es.: studenti o lavoratori distaccati) in cui il cittadino dell'Unione europea non intenda trasferire la residenza in Italia. In tali casi, sussiste comunque l'obbligo di registrazione anagrafica quando il soggiorno duri piu' di tre mesi. L'iscrizione puo' essere effettuata, se necessario, anche per periodi di durata superiore a un anno, salvo l'obbligo di revisione annuale.

 

Soggiorno per periodi superiori a tre mesi privi di copertura sanitaria (non iscritti all’anagrafe)
Codice ENI (Europeo Non Iscritto – per le regioni che lo hanno previsto) dà diritto alle stesse prestazioni sanitarie dell’STP.


23 gennaio 2010. Quote di bambini stranieri a scuola e crescita psicologica dei figli di immigrati. Recentemente alcune dichiarazioni del Ministro Gelmini a proposito della “gestione” scolastica dei bambini figli di immigrati hanno suscitato reazioni, e molti nostri soci hanno chiesto alla Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM) di prendere una posizione. Richiesta quanto mai opportuna, dato che si tratta di misure che hanno un indubbio impatto sulla salute psichica di queste generazioni di nuovi italiani. Il Consiglio di Presidenza della SIMM ha chiesto al socio Marco Mazzetti di analizzare l’impatto di questa proposta alla luce del bisogno di una sana crescita psicologica del bambino straniero. Il suo contributo è la posizione della SIMM.


20 gennaio 2010. Pubblicato il 2° Rapporto Supplementare alle Nazioni Unite sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia (novembre 2009). Il 2° Rapporto Supplementare, pubblicato dal Gruppo CRC (Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza), di cui fa parte anche la SIMM, a otto anni esatti di distanza dal 1°, testimonia l'impegno e la costanza di parte della società civile e del terzo settore nel tenere alta l'attenzione sui diritti dell'infanzia nel nostro Paese, a fronte di cambi di legislatura, riorganizzazioni ministeriali, e prassi non uniformi sul territorio nazionale. È un Rapporto scritto a più mani, in cui sono confluite e si sono fuse posizioni, competenze, conoscenze, esperienze differenti. Il Rapporto ha l'obiettivo di rendere una fotografia della situazione italiana dal punto di vista delle associazioni, complementare rispetto a quella fornita nel Rapporto governativo italiano (pubblicato a gennaio 2009 e disponibile anche sul sito del Gruppo CRC), e di offrire uno spunto di riflessione a tutti coloro che, a vario titolo, sono impegnati nel promuovere i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.
Il 2° Rapporto Supplementare è disponibile sul sito del Gruppo CRC http://www.gruppocrc.net dove sono presenti tutte le pubblicazioni realizzate in questi anni dal Gruppo CRC.


10 gennaio 2010. Sdegno, rabbia e indignazione per quanto successo a Rosarno. La SIMM sottoscrive a pieno il comunicato dell’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione su quanto avvenuto a Rosarno: “quanto accaduto conferma il fallimento di una politica dell’immigrazione totalmente ideologica e che, non garantendo affatto in modo concreto la sicurezza personale degli italiani e degli stranieri e non contrastando il lavoro nero, sta invece accrescendo sempre di più il bacino della irregolarità e sta fomentando in tutto il Paese un clima xenofobo, di guerra tra le fasce più povere o a rischio di povertà e di esclusione della popolazione. La vera sicurezza sta anche nel far rispettare le leggi che esigono la tutela delle condizioni di lavoro contro ogni sfruttamento, impedire che i lavoratori dormano all’addiaccio, esigere che le Questure provvedano al rilascio e al rinnovo entro i termini indicati dalla legge (20 giorni) e non dopo mesi e mesi di snervante attesa, tutelare i richiedenti asilo e gli asilanti con efficaci politiche di integrazione ed accoglienza che non si limitino ai soli primi giorni di permanenza in Italia. La profonda riforma delle normative sull’immigrazione deve costituire per tutte le forze politiche responsabili una priorità nazionale assoluta, giacché non di una singola, seppure rilevante disposizione di settore si tratta, ma di una normativa che riguarda l’intero assetto di una società democratica”.
"A me non importa sapere chi è Dio. Mi importa sapere da che parte sta. Avere una parte, essere in grado di capire ancora che natura ha un paese, in che condizioni si trova, come avvicinarlo con uno sguardo che voglia vedere, vedere per capire, per comprendere e per raccontare. Prima che sia troppo tardi, prima che tutto torni ad essere considerato normale e fisiologico, prima che non ci si accorga più di niente... " di Don Peppino Diana (ucciso dalla Camorra a Casal di Principe il 19 marzo 1994).


7 gennaio 2010. Iscrizione al SSR colf e badanti in attesa di regolarizzazione ai sensi della Legge 3 agosto 2009, n. 102. Il 23 dicembre 2009, il Ministero dell’Interno ha trasmesso una Circolare che chiarisce, in linea con quanto già disposto in alcune Regioni, che gli stranieri per i quali sia stata presentata istanza di regolarizzazione possono iscriversi al SSN nelle more della definizione della procedura.
Ciò è un atto dovuto, coerentemente con quanto disposto con le sanatorie negli anni precedenti ed a quanto scritto nella Circolare del Ministero della Salute VI/I.3.b.a/5719/P del 17 aprile 2007 (iscrizione obbligatoria nelle more rilascio primo permesso di soggiorno per attività lavorativa). La Circolare del Ministero dell’Interno è meno chiara quando afferma che, essendo lo straniero in questione privo di codice fiscale, questi viene assistito come straniero temporaneamente presente (STP), benchè non in posizione irregolare rispetto al soggiorno, e che il codice STP deve essere ritirato alla data del perfezionamento di iscrizione dello straniero stesso.
E’ evidente l’ispirazione ministeriale alla Circolare della Provincia autonoma di Trento (che risente della propria organizzazione di assistenza agli STP, non sovrapponibile a quella delle altre Regioni italiane), come chiara è la volontà di includere ad un livello più strutturato di assistenza i regolarizzandi attraverso l’iscrizione al SSR: la presentazione della domanda di emersione ai sensi della legge 102/2009, afferma la Circolare, rende i richiedenti “assimilabili ai destinatari di assicurazione obbligatoria, di cui articolo 34 del Testo unico” - iscrizione obbligatoria al SSR.

La nostra interpretazione, tenendo conto dei precedenti e da quanto disposto da altre Regioni è:
• i regolarizzandi devono essere iscritti al SSR seppur in forma temporanea (cioè fin quando si perfeziona la pratica con il rilascio un permesso di soggiorno);
• l’iscrizione avviene secondo la normale procedura utilizzando il codice fiscale dell’assistito se ne è in possesso (perchè ne era precedentemente in possesso o è stato rilasciato dall’Ufficio dell’Entrate a fronte della domanda di regolarizzazione – c’è difformità delle procedure locali), con la scelta del medico di medicina generale e, in caso di minori, del pediatra di libera scelta (al posto del permesso di soggiorno vale la domanda di regolarizzazione);
• l’iscrizione può avvenire, in assenza di codice fiscale dell’utente, o attraverso un codice fiscale fittizio rilasciato ad hoc dalle aziende sanitarie (come specifica la Circolare della Regione Piemonte) o attraverso il codice STP come indica la Circolare del Ministero dell’Interno.

La differenzazione tra STP rilasciato a immigrati irregolari e clandestini (che di norma non dà diritto all’iscrizione al SSR ma è un codice identificativo di prestazioni urgenti ed essenziali secondo piani organizzativi locali) e quello eventualmente rilasciato ai regolarizzandi, consiste proprio nell’iscrizione al SSR e ciò è indirettamente confermato da quanto specificato nella Circolare ministeriale e cioè che la presa in carico dell’assistito è retroattiva e che gli oneri “non potranno essere rendicontati al Ministero dell’Interno” (quindi sono a carico del SSR).

Riteniamo comunque che, nella fase di chiarimento locale delle procedure amministrative, non è possibile rifiutare le prestazioni sanitarie, almeno come STP.

L’auspicio, a fronte di tale approccio confuso, è quello che il “ritrovato” Ministero della Salute e/o le singole Regioni si esprimano prontamente in modo chiaro e definitivo.
(SG)


5 gennaio 2010. Immigrazione: primo Rapporto italiano della Rete europea sulle Migrazioni. Lavoratori qualificati, settore sanitario. Assicurare lo scambio e l'aggiornamento continuo sul fenomeno migratorio e sui richiedenti asilo è l'intento dello European Migration Network (EMN), programma comunitario avviato a titolo sperimentale nel 2003 e ora diventato iniziativa strutturale di cui fanno parte i 27 Paesi dell'UE. Questo primo “Rapporto EMN Italia”, presentato il 18 dicembre 2009 presso la Biblioteca del CNEL, è stato curato dal Ministero dell’Interno con il supporto del Centro Studi e Ricerche Idos/Dossier Statistico Immigrazione, con la collaborazione, in ambito sanitario, dall’Associazione Medici di origine Straniera in Italia (AMSI), della Federazione Nazionale dei Collegi Infermieri (IPASVI) e della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM).
Il rapporto si sofferma, nella prima parte, sulle politiche e strutture riguardanti l'immigrazione: fornisce i più recenti aggiornamenti normativi e sottolinea le possibili prospettive a livello giuridico e sociale, con specifico riferimento all'inserimento nel mondo del lavoro nelle sue varie forme. Le altre due parti riguardano il rapporto tra mercato occupazionale e flussi qualificati, quindi, l'apporto di medici e infermieri stranieri nel settore sanitario. Le annotazioni giuridiche, completate con i dati socio-statistici, da una parte, fanno il punto sulla situazione riscontrata a metà degli anni 2000, dall'altra, forniscono l'aggiornamento al 2008. Si entra nel merito delle carenze di questo personale, del suo reclutamento, delle esperienze di formazione all'estero, della necessità delle reti formative in Italia e dei possibili sviluppi. Per quanto riguarda la questione dei lavoratori altamente qualificati in Italia si illustra, sulla base dei dati socio-statistici, come la maggior parte dei lavoratori non comunitari, pur avendo fruito mediamente di una buona preparazione, non abbia avuto un inserimento corrispondente alle capacità acquisite e sia stata chiamata ad assolvere mansioni meno qualificate che permangono in gran numero anche in una società altamente industrializzata.


link: Dossier "Immigrazione: Rapporto della Rete europea" (GovernoInforma)


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