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News 2016

Ottobre 2016. Il sito della SIMM cambia volto. Tra qualche giorno questo sito, il sito della SIMM, mantenendo lo stesso indirizzo, cambierà impostazione grafica e permetterà una maggiore interattività in particolare per i soci della Società. In poco più di 10 anni il nostro sito, con la veste grafica attuale, ha avuto oltre 150.000 contatti con quasi 226.000 pagine visitate. Nella sua essenzialità e semplicità ha avuto un ruolo importante, spesso unico, per diffondere, almeno tra gli addetti ai lavori, informazioni, documenti, rapporti sulla salute dei cittadini immigrati. La redazione ampliata e rinnovata vuole fare del sito uno strumento in più, per affermare il diritto alla tutela della salute per tutti, con equità, giustizia sociale e con un approccio transculturale.


3 luglio 2016. Lettera del GrIS Liguria al sindaco di Carcare. Il sindaco di Carcare (Savona) alla fine di gugno ha emesso una  “Ordinanza di tutela sanitaria” che vieta la dimora (anche occasionale) a persone provenienti dai paesi dall’area africana o asiatica presso qualsiasi struttura d’accoglienza, prive di regolare certificato sanitario attestante le condizioni sanitarie e l’idoneità a soggiornare. Varie associazioni locali hanno espresso contrarietà all’iniziativa e alcune azioni si stanno ipotizzando a livello nazionale. Il GrIS Liguria ha inviato una lettera al sindaco chiedendo di ritirare immediatamente l’ordinanza, in quanto non tutela la salute pubblica, ma è lesiva della dignità delle persone, del diritto alla mobilità e del diritto d’asilo, difesi dalla Carta Costituzionale e dai trattati internazionali.


12 giugno 2016. Uscito il 9° Rapporto sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del gruppo CRC. In occasione del 25° anniversario dalla ratifica della Convezione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, l’8 giugno 2016, il Gruppo CRC ha presentato il 9° Rapporto sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia, alla cui redazione hanno contribuito 134 operatori delle 91 associazioni del network tra cui la SIMM. La fotografia delle persone di minore età in questi 25 anni è profondamente cambiata: nel 1991 erano 11.222.308 (il 19,7% della popolazione), il tasso di natalità era di 9,79 % (nati vivi per ogni 1000 residenti), grazie ai 556.000 nuovi nati. Nel 2015, i minorenni sono 10.096.165 (16,6%), il tasso di natalità è sceso a 8 e i nuovi nati hanno toccato il minimo storico dall’Unità d’Italia (solo 488.000 di cui circa 72 mila stranieri - 14,8% del totale). Molti i progressi avvenuti in questi anni, ma le 143 raccomandazioni rivolte alle Istituzioni e contenute nel documento fanno riflettere su come il cammino sia ancora lungo. In particolare per i minori stranieri si raccomanda: al Ministero della Salute, in merito all’attuazione dell’Accordo Stato-Regioni e Province Autonome n. 255 del 20 dicembre 2012, di emanare indicazioni operative al fine di rendere finalmente possibile e uniforme nelle Regioni l’iscrizione al SSR di tutti i minori – indipendentemente dalla loro condizione amministrativa – e, in particolare, dei minori in condizioni di vulnerabilità (STP ed ENI). Si raccomanda, inoltre, l’individuazione di un codice unico di esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria nazionale per i richiedenti protezione internazionale … e al Ministero dell’Interno, al Ministero della Giustizia, al Ministero della Salute e alle Regioni e Province Autonome di dare piena attuazione, anche attraverso specifiche indicazioni operative valide su tutto il territorio nazionale, al Protocollo per l’identificazione e per l’accertamento olistico multidisciplinare dell’età dei minori non accompagnati, approvato dalla Conferenza delle Regioni.


10 giugno 2016. On line un documento del Naga in collaborazione con la SIMM sull’attuale legislazione sanitaria per gli immigrati irregolari. In occasione dell’annuale incontro dei componenti di PICUM (Platform for International Cooperation on UNDOCUMENTED MIGRANTS, a cui la SIMM aderisce) è stato messo on line un utile documento che fa il punto, regione per regione (e Province autonome), dell’applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria degli immigrati in condizione di irregolarità giuridica. In allegato al documento i Testi di legge di riferimento in vigore.


Giugno 2016. 22 raccomandazioni per una sanità più equa e per una salute senza esclusioni. Alla conclusione del XIV Congresso Nazionale della SIMM dal titolo “Persone e popoli in movimento. Promuovere dignità, diritti e salute”, sono state pubblicate le Raccomandazioni scaturite dai lavori del Congresso stesso. Andare oltre la tragica 'emergenza'. Chi si occupa di migrazione, e nella fattispecie chi si impegna per tutelare la salute dei migranti attraverso l'assistenza, la ricerca, la formazione e l'advocacy, è restio ad accettare di subire passivamente la contabilità giornaliera dei morti - contabilità che sta vivendo pure in questi giorni un'ennesima tragica impennata (dall’inizio del 2014 quasi 10.000 morti evitabili!) - ed è stanco di veder rappresentare la mobilità umana esclusivamente come un'emergenza incontrollabile. Come è prassi della SIMM, i lavori hanno trovato una sintesi condivisa nelle Raccomandazioni finali del Congresso che hanno una doppia valenza: rivolgere dei messaggi chiari ai decisori e al mondo della salute e della ricerca, ed al contempo 'fare memoria' del proprio percorso di Società scientifica, nell’originalità di una conoscenza tecnico-scientifica che, quando necessario, si fa attivismo per una salute che non abbia esclusioni.


Giugno 2016. Corso SIMM – GrIS Marche. Diseguaglianza nelle diseguaglianze. La donna profuga emigrante: aspetti medici, sociali e psicologici (clicca sul testo per andare alla pagina dedicata)


25 maggio 2016. Approvato in via definitiva il disegno di legge Delega al Governo per la riforma del Terzo Settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale. Numerose le novità introdotte, dal riordino delle diverse discipline esistenti in un unico Codice del terzo settore, all’istituzione di un registro nazionale unico, all’istituzione di un’unica rappresentanza istituzionale come il Consiglio nazionale. La riforma chiarisce anche i compiti e il ruolo dei Centri di servizio per il volontariato, che dovranno accreditarsi e potranno essere gestiti anche dagli enti del terzo settore, ricevendo un finanziamento stabile tramite risorse regionali. Una delle principali novità riguarda il Servizio Civile Universale, esteso ai giovani stranieri regolarmente residenti in Italia.  Inoltre la riforma ridefinisce le linee generali dell’impresa sociale, che include forme diverse dalle cooperative a mutualità prevalente, ammettendo il concetto di remunerazione del capitale per garantire le finalità sociali perseguite. Novità che permetteranno la coproduzione di beni e servizi tra non profit, pubblica amministrazione e investitori privati. Dubbi e perplessità sulla funzione della Fondazione Italia Sociale che ha la finalità di sostenere attività innovative sul piano sociale condotte dal terzo settore ma anche di compiere investimenti diretti e di costituire partnership, attivando risorse sia dal settore pubblico che dal settore privato. Di fatto, la nuova Fondazione potrebbe utilizzare anche soldi pubblici per finanziare attività private. Al Governo è affidata la delega affinché venga messo a punto lo statuto. Altre criticità – è stato sottolineato - sembrano rappresentate dalla delega troppo ampia concessa al Governo e dalla debolezza dei soggetti e degli strumenti di controllo previsti per il settore. I Decreti Delegati rappresenteranno il vero banco di prova per capire  come  cambierà il Terzo Settore e il welfare con questa Riforma.


21 maggio 2016. Dal Congresso SIMM di Torino un’attenzione alla “bolla di Ventimiglia”. Sulla frontiera ligure Italia-Francia, precisamente nell’area di Ventimiglia, il giugno 2015 alcuni migranti, bloccati dalla polizia italo-francese perché privi di documenti, decidono di non ritornare indietro, ma di rivendicare la libertà di movimento. Inizia così a prendere vita una realtà che viene definita come “la bolla di Ventimiglia”: un presidio permanente nel quale migranti in transito, migranti che hanno deciso di restare per “aiutare” gli altri migranti e una vasta rete di solidarietà definita “no borders” si impegna ad accogliere e ad assistere i transitanti da un punto di vista logistico, legale e umano. Nelle ultime settimane, con l'arrivo della stagione estiva, il numero di persone presenti sul territorio ricomincia ad aumentare anche a seguito della chiusura della frontiera francese, ma anche, come riferito dall’Anci Liguria durante i lavori della Commissione immigrazione di Anci, per tutti coloro rientranti su Ventimiglia dalla Francia in applicazione del Regolamento Dublino (più di mille persone solo nel mese di aprile). Si è ripresentata forte l'esigenza di un intervento più deciso che possa vedere presenti e attivi sul territorio diversi servizi in aiuto delle persone, compresa la necessità di un presidio sanitario facilmente accessibile e sicuro, che garantisca supporto medico tutelando il diritto (sancito dalla legislazione italiana) degli utenti a non essere segnalati.  L’ultimo Congresso della SIMM è stato occasione di incontro informale per diverse realtà impegnate a vario titolo e/o vicine a quanto sta accadendo a Ventimiglia. Soprattutto grazie alle sollecitazioni emerse dalla Sessione “Migranti forzati e migranti in transito in Europa” si è presentata l’occasione per uno scambio tra alcuni studenti iscritti alla SIMM che hanno avuto modo di visitare e prestare servizio in modo informale presso il presidio ligure, il portavoce del GrIS Liguria e altri medici che esercitano il loro servizio nella Regione Liguria. A questo fruttuoso incontro ha fatto seguito un significativo intervento del GrIS Liguria che ha inviato un puntuale e circostanziato sollecito di attivazione di un presidio sanitario alla Asl di Imperia.


Maggio 2016. Sollecito per il Diritto all'esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria dei richiedenti asilo privi di adeguati mezzi di sostentamento o portatori di esigenze particolari.

Maggio 2016. Risposte del Ministero della Salute e de Ministero dell'Interno.


Maggio 2016. Speciale XIV Congresso Nazionale SIMM

Persone e popoli in movimento.
Promuovere dignità, diritti e salute


12 maggio 2016. Maurizio Marceca è il nuovo presidente della SIMM. Eletto a larga maggioranza durante il XIV Congresso Nazionale, Maurizio Marceca è il nuovo presidente della SIMM per il periodo 2016-2020. 51 anni, di Roma, medico e professore associato di Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica presso La Sapienza, Università di Roma, da 25 anni si interessa della salute degli immigrati. Già consigliere nazionale della SIMM dal 2009, è stato coordinatore del Comitato scientifico (2010-2014) e dal 2012 ad oggi è stato Responsabile della Formazione. Faranno parte del nuovo Consiglio di Presidenza: Manila Bonciani, sociologa toscana, Marco Mazzetti, psichiatra di Milano, Chiara Bodini di Bologna, medico specializzata in Malattie Infettive e in Igiene e Medicina Preventiva, Luisa Mondo, epidemiologa di Torino, Alessandro Rinaldi, specializzando in Igiene e Medicina Preventiva, Emanuela Forcella, antropologa di Roma, Maria Edoarda Trillò, pediatra di Roma, Maria Laura Russo, sociologa di Marsala (Tp).

 Presentazioni:

 


10 maggio 2016. XIV Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni. Con una sessione introduttiva sull’Accordo Stato Regioni e Province Autonome del dicembre 2012 che ha l’obiettivo di dare indicazioni univoche ed omogenee sull’applicazione delle normative per la tutela della salute di cittadini stranieri e comunitari, l’11 maggio all'Arsenale della Pace del Sermig di Torino, si apre il XIV Congresso Nazionale della SIMM dal titolo evocativo “Persone e popoli in movimento. Promuovere dignità, diritti e salute”. Quasi 300 operatori sanitari (58% medici, 10% operatori sociali, 9% infermieri, 9% psicologi …) provenienti da tutta Italia (53% dal Nord, 35% dal Centro e 12% dal Sud) si confronteranno per tre giorni sui temi della salute degli immigrati con particolare attenzione ai richiedenti protezione internazionale ed ai profughi. 12 relazioni e quasi 110 comunicazioni in forma orale o poster (contenute in un “prezioso” libro degli Atti), testimoniano il grande impegno che c’è su questo tema anche se con alcune problemi importanti dal punto di vista istituzionale (disomogenea applicazione delle norme di tutela, incerto sistema d’accoglienza, ostacoli alla fruibilità delle prestazioni, scarsa formazione degli operatori, indicazioni nazionali lacunose, …). Durante il Congresso si rinnoveranno le cariche sociali della SIMM, unica società scientifica in Italia che si occupa in modo esclusivo della salute dei cittadini stranieri, e si approfondirà il rapporto tra servizio pubblico e privato sociale in un’ottica di sussidiarietà, collaborazione e stimolo reciproco.


Torino, 11 - 14 maggio 2016

Sermig - Arsenale della Pace

XIV Congresso Nazionale SIMM

Persone e popoli in movimento.
Promuovere dignità, diritti e salute


 

 


Verso il Congresso SIMM: Rapporto pubblico-privato sociale: inizio della riflessione in vista del Congresso.


Maggio 2016. La salute degli immigrati nel Rapporto Osservasalute 2015. Da oltre 10 anni il Rapporto Osservasalute dedica una parte alla salute degli immigrati andando ad analizzare e valutare nel tempo alcuni indicatori adeguatamente scelti e misurati. Abbiamo un quadro autorevole e documentato, confrontabile negli anni, che fornisce elementi di conoscenza e di riflessione. Il Rapporto 2015 non può che affrontare anche il tema degli sbarchi ed in quest’ottica i dati riportati assumono particolare interesse. Nonostante alcune incertezze l’Italia, grazie a una normativa favorevole e a un sistema sanitario universalistico, è riuscita a garantire percorsi di inclusione sanitaria anche in condizioni di grande complessità organizzativa come, ad esempio, è avvenuto per i migranti in transito. I dati sulle malattie infettive riportati, seppure non allineati temporalmente a quanto è accaduto nel 2015, non mostrano trend allarmanti, anzi rassicurano sulla tenuta del sistema rispetto all’impatto di consistenti arrivi di immigrati. Il capitolo 2015 è arricchito di specifiche esperienze di best practice, e consolida quanto già descritto nelle precedenti Edizioni del Rapporto Osservasalute: gli immigrati sono una popolazione che dimostra di avere ancora problemi nell’accesso ordinario ai servizi sanitari, ma che progressivamente tende a utilizzarli, anche se tale utilizzo riguarda soprattutto gli aspetti della cura e meno quelli della prevenzione. In ambito sanitario, inoltre, non si può parlare di immigrati come di una popolazione omogenea, in quanto sia l’accesso che l’occorrenza di specifiche problematiche di salute sono condizionate dall’appartenenza culturale e, più specificatamente, dalla competenza linguistica, dalla condizione sociale e dall’approccio delle persone alla salute e alla malattia. Ci sono, infine, delle differenze geografiche evidenziate da alcuni indicatori, non spiegabili alla luce della sola distribuzione territoriale delle comunità di stranieri, ma legate, soprattutto, all’eterogeneità delle politiche locali di tutela sanitaria e accesso ai servizi. A distanza di 3 anni dall’entrata in vigore dell’Accordo tra Stato e Regioni e Province Autonome (n. 255/2012) contenente indicazioni per la corretta applicazione della normativa sull’assistenza sanitaria alla popolazione straniera, persistono ancora differenze interpretative e ingiustificate disparità di trattamento.


Pasqua 2016

"Pasqua è voce del verbo ebraico 'pèsah', passare.
Non è festa per residenti, ma per migratori che si affrettano al viaggio.
Ogni volta che è Pasqua, urto contro la doppia notizia delle scritture sacre, l'uscita d'Egitto e il patibolo romano della croce piantata sopra Gerusalemme.
Sono due scatti verso l'ignoto.
Il primo è un tuffo nel deserto per agguantare un'altra terra e una nuova libertà.
Il secondo è il salto mortale oltre il corpo e la vita uccisa, verso la più integrale resurrezione.
Allora sia Pasqua piena per voi che fabbricate passaggi dove ci sono muri e sbarramenti, per voi operatori di brecce, saltatori di ostacoli, corrieri a ogni costo, atleti della parola pace".

Erri De Luca


Marzo 2016. La SIMM in Ecuador firma la Carta di Loja. In occasione del ‘Primer Congreso Ecuatoriano sobre Salud y Migracion’ della ‘Sociedad Ecuatoriana de Salud de la Migracion’ (SESMI), svoltosi a Loja dal 25 al 27 febbraio 2016 con il titolo ”El dolor de un suegno”, una delegazione della SIMM (Affronti, La Placa e Marceca) ha partecipato ai lavori congressuali ed ha attivamente collaborato alla stesura di una Carta di intenti che é integralmente riportata in allegato. La Carta é stata firmata dai Presidenti delle due Società scientifiche, Johanna Montalvo e Mario Affronti. Al Congresso, organizzato dal “Rielo Institute for Integral Development” con il coordinamento di Riccardo Colasanti e svoltosi presso l’UTPL (Universidad Técnica Particular de Loja), hanno partecipato ricercatori ed esperti di salute e migrazione provenienti, oltre che dall’Ecuador e dall’Italia, dalla Bolivia, dall’Argentina, dal Perù, dal Cile e dagli Stati Uniti. L’Ecuador rappresenta, rispetto al fenomeno migratorio, un ‘laboratorio’ di particolare interesse, in quanto è stato ed è tuttora paese di forte emigrazione verso paesi occidentali (tra i primi, USA, Spagna e Italia) ma è anche, al contempo, paese. Una prospettiva di particolare interesse per la SIMM riguarda la possibilità di costruire, nel prossimo futuro, un coordinamento internazionale su ‘salute e migrazione’ (scegliendo tra diverse possibili forme quali quelle di ‘federazione’, di ‘network’, di ‘think tank’ od altra); rispetto a tale prospettiva la delegazione della SIMM ha espresso un orientamento favorevole e una disponibilità a partecipare attivamente al suo processo di definizione. La dimensione internazionale sembra infatti ineludibile come spazio di riflessione condivisa “per aprire nuovi spazi e costruire traiettorie” sulla salute dei migranti, come prospettiva necessaria per ampliare ulteriormente quella rete “delle reti di reti” che é stata motore di tante iniziative per i diritti dei migranti nel nostro Paese e che può sempre più far sentire la propria voce e quella dei cittadini stranieri se proiettata in una dimensione più ampia, europea e mondiale. Oltre ad esprimere una valutazione particolarmente positiva rispetto all’esperienza qui riferita, ci auguriamo che nel futuro la SIMM sia in grado di promuovere o partecipare ad altre missioni, soprattutto nei paesi da cui provengono i principali flussi migratori verso l’Italia.


Marzo 2016. La Conferenza delle Regioni approva il Protocollo per il riconoscimento dell’età in minori non accompagnati. Il “Protocollo per l’identificazione e per l’accertamento olistico multidisciplinare dell’età dei minori non accompagnati su identificazione e accertamento età MNA” è stato approvato in Conferenza Stato Regioni il 3 marzo scorso, anche grazie all’impegno del Presidente della Giunta Marche e all’ottimo lavoro sinergico svolto con la Commissione Immigrazione della Conferenza (coordinata dalla dottoressa Bullara). Il Presidente della Conferenza ha inviato il documento al Ministro per gli Affari Regionali chiedendo di avviare l’istruttoria per sancire un Accordo in sede di Conferenza Unificata. Il documento prodotto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri è stato modificato, armonizzandolo ai contenuti del Protocollo prodotto dal Tavolo Interregionale “Immigrazione e servizi sanitari” e, analogamente, è stato trasmesso per l’approvazione in Conferenza Unificata.


Formazione SIMM. A Pordenone il 20 aprile alla Casa Madonna Pellegrina un corso ECM sulla tutela della salute dei migranti in un’ottica di sanità pubblica e solidarietà sociale. Il Corso è organizzato dalla S.I.M.M. in collaborazione con il GrIS Friuli Venezia Giulia e con il Patrocinio dell’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Pordenone  e della Caritas Diocesana di Concordia-Pordenone. È un corso di primo livello in cui condividere alcuni elementi indispensabili per ridurre barriere conoscitive, relazionali, organizzative e favorire un reale esercizio del diritto alla salute per tutti. Attraverso una serie di approfondimenti tematici e una analisi di diverse realtà ed esperienze, con particolare riferimento alle reti territoriali del Friuli Occidentale, s’intende offrire strumenti per pianificare un cammino d’integrazione anche in campo sanitario senza pregiudizi e semplificazioni con alcuni approfondimenti sui fattori di rischio per la salute dei gruppi di migranti più fragili. L’acquisizione da parte degli operatori socio-sanitari di competenze specifiche nell’ambito della medicina delle migrazioni favorisce il corretto accesso ai servizi sanitari da parte della popolazione migrante contribuendo a un utilizzo qualitativo e quantitativo più razionale degli stessi che ha come risultato il miglioramento della salute dei cittadini stranieri e di tutta la comunità locale senza esclusioni.
La domanda deve essere trasmessa per e–mail (gris.friuliveneziagiulia@simmweb.it) alla Segreteria Organizzativa e Scientifica, entro venerdì 8 aprile 2016.


25 febbraio 2016: presentato il Rapporto di monitoraggio della campagna LasciateCientrare su accoglienza, detenzione amministrativa e rimpatri forzati: “Accogliere: la vera emergenza”. Online il rapporto su accoglienza, detenzione amministrativa e rimpatri forzati. Il quadro tratto da questo anno di attività di monitoraggio, che ha riguardato CIE, CARA, CAS, Hot spots, centri per Minori stranieri non accompagnati nonché in alcuni casi e per ragione di emergenza, anche SPRAR e centri informali, è a dir poco desolante. Il sistema accoglienza in Italia non funziona, è fronte di business, è pensato in maniera tale da non produrre inclusione sociale e mantiene gli ospiti, soprattutto i più vulnerabili, in condizioni di non raggiungere una propria autonomia. Un sistema che ad avviso degli estensori del Rapporto (LasciateCientrare insieme a Libera e Cittadinanzattiva) va ripensato in maniera strutturale, nella definizione dei percorsi, degli standard minimi da garantire ai richiedenti asilo, della definizione degli spazi di accoglienza, dei rapporti fra istituzioni ed enti gestori. Il quadro evidenziato è senza dubbio parziale e al tempo stesso estremamente grave. Grave anche sul piano della trasparenza e della gestione degli appalti e dei servizi.


Febbraio 2016. La SIMM in Ecuador ... El dolore de un sueño ... . Questo il titolo del Convegno internazionale su salute e migrazioni che si terrà a Loja dal 25 al 27 di febbraio 2016 - www.saludmigracion.org. Il presidente Mario Affronti presenterà la SIMM e l'esperienza e l'impegno di questi anni per la salute dei migranti nel nostro paese. A seguire Maurizio Marceca farà il punto su Salute pubblica e migrazioni e quindi un focus, da parte di Simona La Placa, sui minori stranieri. Obiettivo condiviso è verificare se ci siano le condizioni per la creazione di una Società Internazionale di Salute e Migrazioni, così come si auspica Riccardo Colasanti promotore di questa iniziativa che vede quindi la nostra Società insieme a tanti altri, protagonista. Tra le finalità, quella di definire una rete a livello internazionale dedicata alla salute di coloro che per motivi diversi sono costretti a lasciare il proprio paese.


4 Febbraio 2015. Nota di chiarimento della Regione Toscana sulla “gestione” STP: ruolo determinante del GrIS. Con Delibera n° 1139 del 9 dicembre 2014, la regione Toscana ha approvato, in ritardo di due anni, l'Accordo Stato Regioni di fine 2012. Contestualmente però, ha emanato Linee Guida regionali che in parte contraddicevano il testo dell'Accordo, a cui gli operatori regionali si sono conformati. Tra le criticità più evidenti, il fatto che il rilascio del codice STP fosse vincolato al possesso di un certificato medico attestante l'urgenza o l'essenzialità delle prestazioni. In data 24 febbraio il GrIS Toscana, insieme ad ASGI, ha ottenuto un incontro con la funzionaria regionale responsabile delle suddette linee guida. Un elenco di modifiche era stato concordato, ma nella successiva circolare esplicativa (n°1/2015) non ve ne era traccia; al contrario, si aggiungevano ulteriori ambiguità, come quella di includere nelle categorie che hanno possibilità di iscriversi volontariamente al SSR gli stranieri non comunitari in attesa di primo permesso di soggiorno o di rinnovo del permesso scaduto. A questo punto il GrIS Toscana, visto anche l'avvicinarsi delle elezioni regionali, ha inviato una lettera al Presidente uscente Enrico Rossi, agli assessori competenti e ai dirigenti di riferimento (20 maggio 2015); non avendo ottenuto risposta, la lettera è stata re-inviata il 12 ottobre, al Presidente riconfermato e ai nuovi assessori/dirigenti nominati. Un'interlocuzione e poi stata cercata direttamente con il nuovo dirigente competente in materia, fatto che ha portato a un incontro in Regione (26 ottobre) alla presenza del Responsabile del Settore Organizzazione delle cure e percorsi cronicità e del Responsabile del Settore Innovazione sociale. E' stato concordato che la Regione avrebbe provveduto all'emanazione di una circolare emendativa, alla cui redazione il GrIS Toscana ha attivamente contribuito, è che è stata finalmente inoltrata ai direttori generali delle ASL il 14 gennaio 2016.


2 febbraio 2016. Al via le iscrizioni e l’invio degli abstract per il XIV Congresso SIMM (Torino 11-14 maggio 2016). Eccoci al nostro XIV Congresso Nazionale per testimoniare ancora quanto la SIMM abbia a cuore la salute dei migranti e quanto importante sia la sua promozione a partire dal riconoscimento della dignità e dei diritti, oggi in piena crisi. Torino come sede, per la sua storia e per le numerose testimonianze dei suoi cittadini di ieri e di oggi, rappresenta la scelta ideale. (…)

Mentre scrivo, continuano le notizie di morte dei migranti via terra e via mare, ma continuano anche le notizie di una chiusura di Paesi europei al cammino dei migranti, con un pericoloso ritorno a nazionalismi che mette in discussione l’unità stessa dell’Europa. (…)
Negli incontri e nelle relazioni che ognuno di noi ha intrecciato con persone provenienti da altri paesi, all’inizio, prima ancora della risposta alla domanda di salute, c’è stata la consapevolezza dell’importanza del riconoscimento della dignità, della libertà e dell’autonomia dell’individuo. Prima ancora di essere un malato, chi chiede il nostro aiuto è una persona. Come operatori della salute abbiamo sempre avuto questa consapevolezza e nel nostro lavoro abbiamo sempre cercato, attraverso la salute, di facilitare l’integrazione e la partecipazione dei migranti alla vita socio-politica della città, che poi rappresenta il modo concreto del riconoscimento della persona. Purtroppo in questo campo non si finisce mai: le carte rischiano sempre di essere affermate, dichiarate e non applicate, non vissute. Diritti di carta, belle enunciazioni di principio che si dissolvono come parole al vento alle prime difficoltà. Quando i diritti non vengono realizzati è la stessa vita delle nazioni e dei popoli ad essere in pericolo, come la storia dimostra. Nel nostro campo ormai da tempo si fanno passi indietro nell’affermazione concreta della dignità e dei diritti delle persone specialmente se appartenenti alle fasce deboli. Siamo preoccupati del fatto che oggi “i più forti non si limitano soltanto ad accettare la disuguaglianza, che c’è sempre stata, ma addirittura l’esclusione”. Parlarne, discuterne assieme proponendo all’attenzione generale ciò che già si fa e si può fare, combattendo il clima di sfiducia e di impotenza di fronte a fenomeni che sembrano superiori alle nostre forze, è lo scopo principale del Congresso. (…)

Tratto dalla lettera del Presidente SIMM, Mario Affronti, ai Soci per l’annuncio del XIV Congresso


 





14 gennaio 2016. Pubblicato il Piano d’azione salute per e con le comunità rom, sinti e caminanti. La Strategia nazionale Rom, Sinti e Caminanti (RSC), in attuazione della Comunicazione n.173/2011 della Commissione Europea, ha come obiettivo generale quello di promuovere la parità di trattamento e l’inclusione economica e sociale delle comunità RSC nella società, di assicurare un miglioramento duraturo e sostenibile delle loro condizioni di vita, di renderne effettiva e permanente la responsabilizzazione, la partecipazione al proprio sviluppo sociale, l’esercizio e il pieno godimento dei diritti di cittadinanza garantiti dalla Costituzione Italiana e dalle Convenzioni internazionali. Dopo la pubblicazione, a fine 2012, della Strategia nazionale RSC, per la sua attuazione è stata istituita una Cabina di regia politica costituita da rappresentanze delle Istituzioni centrali e da rappresentanze degli Enti regionali e locali, compresi i Sindaci di grande aree urbane e le stesse rappresentanze delle comunità Rom, Sinti e Caminanti presenti in Italia. La Cabina di regia, che si è avvalsa dell’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) come punto di contatto nazionale, ha preso in esame le esperienze pregresse e ha costituito quattro Tavoli tematici nazionali: Lavoro, Salute, Istruzione e Tavolo giuridico.

Il Tavolo Salute, coordinato dalla Direzione Generale della prevenzione sanitaria del Ministero della salute, ha definito il Piano d’Azione Salute per e con le comunità Rom, Sinti e Caminanti presentato alla Cabina di regia nel dicembre 2014 e inviato agli Assessorati alla Salute a fine dicembre 2015. Già dal titolo il Piano d’Azione manifesta la filosofia partecipativa con cui vuole declinare le azioni per la tutela e promozione della salute delle comunità RSC.

Il Piano individua la suddivisione del campo di azione in tre macroaree:
•    Formazione del personale sanitario e non
•    Conoscenza e accesso ai servizi per RSC
•    Servizi di prevenzione, diagnosi e cura
Per ogni macroarea sono individuati gli obiettivi, la metodologia e le azioni prioritarie da intraprendere. Parte integrante del Piano sono le esperienze di ricerca e di intervento (buone pratiche) già maturate sul campo negli ultimi anni, che potranno essere utilmente valorizzate anche in altre realtà territoriali. Tra queste sono riportate alcune esperienze maturate all’interno in particolare del GrIS Lazio e della SIMM.


7 gennaio 2016. Lettera al Ministro della salute per rivedere i criteri di esenzione dal ticket per richiedenti protezione internazionale. Da oltre un anno la SIMM, insieme a varie organizzazioni, si sta impegnando nel chiedere una ridefinizione dei criteri di esenzione dal ticket per alcune fasce di popolazione particolarmente deboli: inoccupati stranieri e italiani, minori stranieri non accompagnati, minori figli di STP iscritti al SSR, ENI in condizione di fragilità sociale, comunitari e non in condizione di protezione sociale, e, in particolare, richiedenti protezione internazionale e rifugiati. Per quest’ultimi, con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 142/2015, una "erronea" interpretazione del Ministero della salute e di alcune Regioni (e Aziende sanitarie) ha ridotto ulteriormente la possibilità di esenzione del ticket a 2 mesi dalla presentazione della domanda di protezione. Oltre ad esporre l’Italia ad una nuova procedura d’infrazione delle indicazioni europee, si costringono migliaia di donne e uomini al rischio di non essere adeguatamente tutelati in un momento estremamente delicato della loro esistenza. Per questo, in accordo con ASGI (Associazione Studi Giuridici Immigrazione), con l’adesione dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati e dei più importanti enti e associazioni che si occupano di immigrati e rifugiati, è stata inviata una lettera al Ministero della salute in cui si chiede di dare indicazioni specifiche per politiche di esenzione dal ticket che garantiscano accesso ai servizi sanitari per questa popolazione particolarmente fragile.


1 gennaio 2016. I numeri delle migrazioni nel 2015. L’anno che si è appena concluso sarà ricordato in particolare per oltre il milione di persone in fuga “dentro” l’Europa: 1.007.716 quelle arrivate via mare secondo l’UNHCR, 17% donne e il 25% bambini, e di questi oltre 850.000 sbarcati in Grecia. Lo ricorderemo anche per i quasi 3.800 morti nel tentativo di attraversare il Mediterraneo (circa 5.300 morti lungo le “vie di fuga” in tutto il mondo!!!); in particolare, di coloro che sono morti nel mare Egeo (quasi 800), il 25% erano bambini e il 5% aveva meno di due anni!!!!. In Italia il 2015 è l’anno dei 153.842 arrivati (14% donne, 11% minori) in 934 sbarchi (le persone sbarcate nel 2015 sono il 9% in meno rispetto al 2014; in totale 323.942 persone negli ultimi due anni) e di 103.972 accolti (tra tante polemiche e difficoltà) nelle diverse strutture d’accoglienza italiane: nei centri governativi 7.394 (CARA, CDA e CPSA), 76.683 nelle strutture temporanee (attivate dalle Prefetture) e 19.715 nella rete SPRAR (dati Ministero Interni al 31.12.2015). Il 13% delle persone accolte è in Lombardia, il 12% in Sicilia, l’8% per ciascuna delle regioni Lazio, Piemonte, Veneto e Campania; il 7% in Toscana e il 6% in Emilia-Romagna e Puglia. I minori non accompagnati accolti sono circa 11.000 (circa l’86% ha più di 16 anni). Le domande di protezione internazionale esaminate nel 2015, al 22 dicembre, sono state 66.266 (83% sulle domande presentate) e ne sono state accolte il 42% (5% status rifugiato, 15% protezione sussidiaria, 22% motivi umanitari). Gli “sbarcati” sono meno del 2,8% degli stranieri presenti in Italia (dati inizio 2015) che sono, 5.015.000 secondo l’Istat (residenti), 5.420.000 secondo l’Idos (residenti e regolarmente presenti), 5.800.000 secondo la stima dell’Ismu (realmente presenti); complessivamente gli stranieri sono intorno all’8,2% (Istat) – 9,5% (Ismu) sul totale dei residenti in Italia.

 

I minori stranieri sono quasi 1 milione e 100.000; di questi sono stati 814.187 gli iscritti a scuola nell’anno scolastico 2014/2015, il 9,2% di tutti gli iscritti: un’incidenza decisamente superata nel Nord e nel Centro (rispettivamente, 13,6% e 11,1%) e più bassa nel Sud (3,0%) e nelle Isole (2,9%). Altri dati pubblicati durante il 2015 sono quelli sulle nascite e altri aspetti demografici e su indicatori economici (riferiti al 2013 e 2014). Su un totale di 502.596 bambini nati nel corso del 2014, quelli con genitori entrambi stranieri sono stati 75.067, il 14,9% del totale (tasso di fecondità delle donne italiane è stato 1,27 – tra i più bassi al mondo occidentale, contro il 2,2 delle immigrate). Secondo alcune stime le entrate fiscali e previdenziali ricollegabili ai lavoratori immigrati sono state nel 2013 pari a 16,6 miliardi di euro, mentre il totale delle uscite sostenute nei loro confronti è stato di 13,5 miliardi (saldo positivo di 3,1 miliardi di euro). Peraltro, nel 2013 il contributo al Pil nazionale assicurato dagli occupati stranieri è stato di 123.072 milioni di euro (l’8,8% del totale). In particolare, essi versano in media tra i 7-8 miliardi di contributi l’anno ma, non riuscendo tutti a maturare il diritto alla pensione, l’Inps ha stimato che abbiano lasciato nelle casse previdenziali oltre 3 miliardi di euro improduttivi di prestazioni. Attualmente, i cittadini non comunitari beneficiari di pensioni previdenziali per invalidità, vecchiaia e superstiti sono 35.740 (lo 0,2% di tutti i beneficiari), mentre i titolari di pensioni assistenziali sono 51.361 (l’1,4% del totale). Va anche superato il pregiudizio che gli immigrati pesino eccessivamente sulla spesa sanitaria. In dieci anni (2003-2012) i ricoveri ospedalieri ordinari, pur aumentando gli immigrati del 161,5%, sono cresciuti solo del 52,6% e hanno determinato un aumento complessivo dei ricoveri del 2,5% (calcoli su dati Ministero della Salute). Infine nel 2014 sono stati 129.887 gli stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana (+29,0% rispetto al 2013, un anno che già aveva registrato un fortissimo aumento rispetto all’anno precedente), mentre risultano in leggera diminuzione i matrimoni misti (18.273 nel 2013, il 9,4% delle 194.097 nozze celebrate in totale nell’anno), ai quali si aggiungono quelli tra partner entrambi stranieri (7.807, il 3,8% del totale).

Questi i “freddi numeri” seppur significativi; però a noi rimangono soprattutto le immagini, a volte drammatiche, che ci hanno accompagnato durante l’anno, gli incontri, le relazioni che ognuno ha intrecciato con persone provenienti da altri paesi, spesso nostri “pazienti”. Rimane il rimpianto di non aver osato di più in termini di richieste di politiche internazionali adeguate per la soluzione di conflitti, per l’attivazione di corridoi umanitari, per una accoglienza dignitosa, per una comunicazione non in termini problematici ma nell’ottica di una unica umanità, più o meno, in sofferenza. Per chi si occupa di salute, per la SIMM, si rinnova l’impegno concreto, e sarà il tema di fondo per il nostro XIV Congresso Nazionale di Torino (11-14 maggio 2016) per difendere, mantenere e costruire un sistema sanitario che non escluda nessuno, che sappia accogliere e se necessario curare anche le persone più fragili.

(Salvatore Geraci da varie fonti – vedi sotto)

 

 

Fonti dei dati

 

Unhcr

 

Iom

 

Ministero Interno

 

Ministero Lavoro

 

Ministero Istruzione, dell’Università e della Ricerca

 

Istat

 

Idos


Ismu

 

Caritas Italiana, Cittalia, Fondazione Migrantes, Sprar

 

Inps

 

Fondazione Moressa

 

Carta di Roma

 

SIMM


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