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Comunicato stampa SIMM - 8 novembre 2022

 

 La Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM) esprime profonda preoccupazione per le condizioni di salute delle centinaia di migranti trattenuti in mare al largo della Sicilia su quattro navi gestite da Organizzazioni non Governative (ONG) che li hanno soccorsi nelle passate settimane. Tra i migranti ci sono centinaia di bambini, è riferita la presenza di persone malate e con necessità di assistenza medica, le condizioni igienico-sanitarie si aggravano di ora in ora, con comprensibili ripercussioni sulla salute fisica e mentale delle persone a bordo. La recente decisione di far sbarcare da una delle navi solo una parte dei migranti in base a una prima valutazione di “fragilità” da parte del personale del Ministero della Salute, oltre ad andare contro il principio etico del rispetto della vita, della salute fisica e psichica, della libertà e della dignità della persona (art. 5 Codice di Deontologia Medica), rappresenta un ulteriore affronto al principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione, nonché al rispetto delle persone soccorse.

 Nonostante le migrazioni rappresentino una componente strutturale e dinamica della società globalizzata, ci troviamo di fronte ancora oggi ad una gestione nuovamente emergenziale e politicamente strumentale. Come ampiamente documentato, gli sbarchi per mare rappresentano solo una parte minoritaria degli arrivi di migranti in Europa, che non giustifica in alcun modo approcci di chiusura e respingimento, che tra l’altro sfociano nella trasgressione del principio di non refoulement nonché della legislazione internazionale.

 La SIMM si occupa di salute e accesso alle cure per tutti gli individui, come sancito dall’Art. 32 della Costituzione Italiana. A nome di medici, infermieri e di tutto il personale socio-sanitario che si dedica alla cura dei migranti nel nostro Paese, la SIMM chiede che venga data assoluta priorità alla salvaguardia della vita e delle condizioni di salute delle persone soccorse in mare, e auspica che il Governo Italiano appena insediatosi garantisca il rispetto dei diritti umani inviolabili delle persone migranti, ed abbia un approccio strutturato verso il fenomeno migratorio, nel rispetto della dignità delle persone e del diritto internazionale.

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La Convenzione dei diritti del fanciullo (del 1989, ratificata con legge in Italia nel 1991) sancisce che a ogni minore, indipendentemente dallo status giuridico dei genitori, “devono essere assicurate la protezione e le cure necessarie al suo benessere”.

Il quadro normativo nazionale tutela la salute dei bambini e adolescenti stranieri, tenendo conto sia delle politiche attive di inclusione sociale, sia dell’accessibilità dei servizi sanitari. Nello specifico i LEA (DPCM 2017) assicurano a tutti i minori stranieri extracomunitari, non in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno, l’Iscrizione al Sistema Sanitario Nazionale compresa l’assistenza del Pediatra di Libera Scelta, al pari dei bambini italiani.

Ad oggi, i due più importanti ostacoli burocratico-amministrativi all’applicazione di tale normativa -la mancata assegnazione del Codice Fiscale e il mancato Codice di esenzione- sono stati superati rispettivamente da una Circolare dell’Agenzia delle Entrate e da una nota del Ministero della Salute. Nonostante ciò, molti di questi bambini non possono ancora godere della presa in carico continuativa di un Pediatra di Libera Scelta, che fornisca loro, oltre alla diagnosi e cura precoce delle patologie, un’attività di screening e prevenzione nonché di educazione sanitaria dei genitori. A questo si aggiunge la situazione normativa ancora incerta relativa ai minori comunitari.

La SIMM, che da più di vent’anni si occupa attivamente di questo ambito, continua la sua azione di monitoraggio e di advocacy, volta all'applicazione della normativa vigente e alla tutela della salute di questi bambini e adolescenti destinati perlopiù a diventare parte integrante della nostra società di domani.


L'approfondimento nell'articolo su Vita.it

 

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