La SIMM firma la lettera di denuncia di PICUM sull’accordo Italia-Libia sui migranti: inconciliabile con il rispetto dei diritti umani

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Insieme ad altre 70 organizzazioni non governative, la SIMM firma la lettera indirizzata ai capi di Stato e ai decisori politici europei che esprime profonda preoccupazione per la direzione delle politiche tra l’Unione Europea e la Libia.

Con la firma del Memorandum con il Governo di Riconciliazione Nazionale dello Stato di Libia, l’Italia, si impegna a fornire strumenti e sostegno, sia economico che militare, per l’intercettazione dei migranti in viaggio e il loro ritorno in Libia, un paese che di fatto non ha ratificato le più fondamentali convenzioni in materia di diritti d’ asilo e di rispetto dei diritti umani. “Il governo sostenuto dalle Nazioni Unite a Tripoli controlla il potere in misura molto limitata e precaria, e compete con un gran numero di altri attori. L’Unione Europea stessa descrive la Libia come un territorio ‘pericoloso’, e una sistematica violenza nei confronti di migranti e rifugiati è stata ampiamente documentata”. 

Si chiede, pertanto, di:

  • “Facilitare la mobilità sicura con l'apertura e il rafforzamento di canali sicuri e regolari in Europa per rifugiati e migranti […],
  • Rivedere il piano delineato dal Vertice di Malta per assicurarsi che le misure di tutela dei diritti umani e di rispetto del diritto internazionale siano in atto […],
  • Garantire che le politiche di gestione delle frontiere dell'UE proteggano le persone e i loro diritti, e non abbiano lo scopo di fermare i movimenti migratori […],
  • Portare alla luce prove di violazioni dei diritti umani in Libia […],
  • Valutare accuratamente la situazione dei diritti umani dei migranti e i rischi che devono affrontare in Libia […],
  • Mettere in atto misure specifiche per identificare e proteggere i gruppi vulnerabili […].”

La SIMM esprime fortemente la sua disapprovazione verso la politica degli accordi con i Paesi terzi del Governo Italiano e dell’Unione Europea che mira a sbarrare le frontiere, respingendo i migranti al di là dei confini dell’Europa ‘dei diritti’.
La SIMM ritiene necessario invertire la traiettoria, impegnarsi affinché sia effettivamente riconosciuto e sia realmente accessibile il diritto d’asilo, come paradigma di rispetto delle dignità e delle libertà di ciascun essere umano.

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