Categorie: SIMM News
La petizione della SIMM contro i CPR e le condizioni di vita al loro interno che sono gravemente lesive della salute dei reclusi è stata pubblicata sul prestigioso British Medical Journal.
Qui di seguito il link all’articolo:  https://www.bmj.com/content/384/bmj.q531
Un secondo link informa sulla campagna: https://www.bmj.com/content/384/bmj.q496 
Ringraziamo di cuore il nostro collega e socio Nicola Cocco che si è fatto promotore dell’iniziativa con grande generosità.

Categorie: SIMM Rubrica recensioni film

The Old Oak

Anno: 2023

Regia: KEN LOACH

Genere: drammatico

Con Dave Turner, Ebla Mari, Chrissie Robinson, Jen Patterson, Joe Armstrong, Maxie Peters, Col Tait

Nazionalità: Regno Unito, Francia, Belgio

Voto: 8,5

 

 

Inghilterra del Nord, 2016. In una di quelle cittadine messe in ginocchio dalle politiche neoliberiste thatcheriane - un passato imperniato su una miniera ormai chiusa - arrivano alcuni rifugiati siriani. L'unico ritrovo del luogo è un vecchio pub fatiscente, gestito da TJ Ballantyne (Turner, sublime). Alcuni uomini del posto vorrebbero usarne il retrobottega, ormai abbandonato da anni, per tenervi una riunione in cui decidere come mettere a posto i nuovi arrivati. Un'operatrice umanitaria, insieme a una giovane fotografa siriana (Mari), vorrebbero invece trasformarlo in un luogo d'incontro nel quale la popolazione locale possa mescolarsi ai profughi, perché mangiare insieme è un'occasione per conoscersi ed entrare in relazione. Quando TJ decide di imboccare questa seconda strada, alcuni degli autoctoni cercheranno di sabotare l'iniziativa.

Preparate i fazzoletti, perché a 87 anni Ken Loach firma una delle sue opere più struggenti e toccanti, tenendo sempre altissima l'asticella dell'impegno sociopolitico. Il suo è un cinema refrattario al virtuosismo, eppure elegante, di un verismo mai posticcio (merito di un cast in stato di grazia), profondissimo, agile, anche grazie al consueto appoggio in fase di sceneggiatura del fido Paul Laverty. Qui la lotta di classe di molti suoi capolavori precedenti (da Riff Raff a Sorry We Missed You) diventa uno scontro tra poverissimi inermi e poveri incattiviti e xenofobi, peraltro avvezzi all'uso moltiplicatorio delle loro torbide passioni sovraniste attraverso i social. Nonostante ciò, la vecchia quercia del cinema britannico sembra cercare nell'intesa tra il gestore del pub e la fotografa siriana un motivo di speranza, che però nel cinema di "Ken il rosso" si fa flebile quanto la tenuta delle lettere dell'insegna del pub, ma che grazie a uomini e donne come lui ci lascia confidare in un futuro più umano e solidale. Al regista inglese non si possono che augurare altri cent'anni di vita e altri millanta film, ma è certo che quando Loach non ci sarà più, il mondo sarà un posto peggiore nel quale vivere.

 

Stefano Nobile è un appassionato di cinema che scrive recensioni, per
puro diletto, da quasi trent'anni. Ne ha redatte più di cinquemila, metà
delle quali campeggiano sulle pagine web di FilmTV.it (con lo pseudonimo
di Barabbovich). Adora i film di Moretti, Wilder, Hitchcock, Eastwood e
Kubrick.
Laureato in sociologia, insegna Metodologia della ricerca sociale alla
Sapienza di Roma.

 

Categorie: GrIS SIMM News

 

 

Negli ultimi anni, in Italia le disuguaglianze sociali si sono intensificate e in parte modificate, è cresciuto il numero di persone a rischio di povertà e di esclusione sociale, oltre a quelle in condizioni di povertà estrema. È ormai consolidato che altri determinanti come genere e orientamento sessuale, età, gruppo etnico e background migratorio, nazionalità e status giuridico, sono ugualmente chiamati in causa nei processi di discriminazione e di marginalizzazione sociale, in modo interdipendente tra loro e con un forte impatto sulla salute delle persone. A fronte del progressivo aumento della forbice sociale e delle dimensioni di discriminazione e disuguaglianza, i servizi sociosanitari, schiacciati da politiche di definanziamento e regionalizzazione, si trovano spesso in grande difficoltà nel garantire risposte adeguate a bisogni di salute in costante aumento e sempre più complessi.

 

La SIMM, che si è sempre caratterizzata per essere in prima linea nel rispondere alle esigenze in ambito sanitario della popolazione immigrata in situazioni di disagio, vuole interrogarsi sulle sfide che oggi cambiano e ci sollecitano a essere pronti a reagire, sia individuando strumenti di analisi delle nuove diseguaglianze, sia interrogandosi su come la nostra Società, che nel tempo è cresciuta e si è data degli strumenti interni di collegamento e intervento, possa organizzarsi e costruire una realtà attenta, duttile e sollecita nella risposta che ci permetta di essere ancora presenti e in prima linea.

 

Per ragionare e confrontarci su queste tematiche e sulle strategie che la SIMM e i GrIS possono mettere in campo nell’ottica di contrasto alle disuguaglianze e di promozione dell’equità in salute ci incontreremo a Trento, in occasione del

 

VII Workshop InterGrIS

NELLA SOCIETA’ DISEGUALE QUALE IDENTITÀ PER LA SIMM?

Ragionare sull'identità SIMM-GrIS nel confronto con le disuguaglianze e le fragilità della popolazione straniera e non

18,19 e 20 maggio 2023

Polo Universitario delle Professioni Sanitarie, Via Briamasco 2, Trento

Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Programma 

 

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