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#NONSIAMODACCORDO 

Le organizzazioni e le reti firmatarie di questo appello esprimono grande preoccupazione e contrarietà ai contenuti del Ddl 591/2023, meglio conosciuto come “Decreto Cutro”, ora in discussione al Senato.
Varato all’indomani del naufragio del 26 febbraio scorso come risposta del Governo alle stragi nel Mediterraneo, il decreto in realtà non affronta in alcun modo le vere cause che in questi anni hanno portato alla morte in mare di migliaia di persone. Al contrario, prevede condizioni peggiorative della condizione giuridica degli stranieri che arrivano in Italia, con il sicuro effetto di aumentare situazioni di irregolarità ed esclusione anche di chi è già da tempo sul territorio nazionale.

In particolare, contestiamo i provvedimenti che mirano a smantellare la protezione speciale a tutela della vita privata e familiare dello straniero, che aveva in parte attutito i disastrosi effetti dell’abolizione della protezione umanitaria, a potenziare la rete dei Centri per il Rimpatrio, a ostacolare il diritto al ricorso dei richiedenti asilo che ottengono un diniego. 

Com’è possibile sostenere che queste misure preverranno il traffico di esseri umani? Si tratta invece, con tutta evidenza, di interventi che renderanno sempre più difficile il soggiorno regolare e una positiva integrazione in Italia e che contribuiranno alla criminalizzazione delle persone migranti, a detrimento non solo loro, ma dell’intera collettività.

Rifiutiamo la contrapposizione tra migranti regolari e irregolari che emerge dalla scelta di inserire in questo testo provvedimenti inerenti al Decreto Flussi, senza rafforzare il sistema di asilo: se da tempo chiediamo a gran voce l'allargamento dei canali legali di ingresso, sappiamo bene che non possono essere queste misure a rispondere al bisogno di protezione internazionale. E chi in questi venti anni ha provato ad assumere in regola dei lavoratori stranieri sa che le misure previste sono del tutto insufficienti, perché l’unica possibilità per favorire incontro tra domanda e offerta di lavoro regolare sta nel scardinare del tutto il meccanismo previsto dalla Bossi Fini.

E’ fondamentale invertire velocemente la rotta e promuovere politiche eque ed efficaci sull’immigrazione e sul diritto di asilo. Partendo dall’opposizione a queste norme, in un percorso che chiede ingressi legali, corridoi umanitari, garanzia dell’accesso alla procedura di asilo e all’accoglienza, abbandono delle politiche di esternalizzazione e dei loro scellerati risultati, come l’accordo con la Libia, salvaguardia delle vite in mare.

Chiediamo al Parlamento di bocciare questo provvedimento, e al Governo di modificare radicalmente gli interventi messi in atto e quelli recentemente annunciati, del tutto inadatti a gestire una crisi nel Mediterraneo destinata a peggiorare senza provvedimenti adeguati della comunità internazionale.
Per questo saremo in piazza il prossimo 18 aprile, in contemporanea all’arrivo al Senato del Decreto Cutro. Per esprimere il nostro dissenso, ribadire le nostre proposte e chiedere un immediato cambiamento di rotta nelle scelte che riguardano l’immigrazione e il diritto d’asilo.

A Buon Diritto, ACAT Italia, ACLI, ActionAid, ADL ZAVIDOVICI, Amnesty International Italia, Anpi Brindisi, ARCI, ASGI, Associazione genitori scuola Di Donato (Roma), AOI, Baobab Experience, Bee Free, Casa dei Diritti Sociali,Centro Astalli, Centro Sociale ex Canapificio, CGIL, CIES, CIR, Circolo Pink/Pink Refugees Verona, Commissione Migranti e GPIC Missionari Comboniani Italia ,Compagni di Strada, Comunità Africana di Brindisi e provincia, Comunità Papa Giovanni XXIII, CNCA, CoNNGI, Cooperativa Il Mosaico, Cooperativa Marypoppins, Cooperativa Momo, Coordinamento Diaspore in Puglia, Danish Refugees Council Italia, Digiuno di Giustizia in solidarietà con i Migranti, Emergency, Ero Straniero, Europasilo, Fondazione Migrantes, Forum per Cambiare l’Ordine delle cose, Gli Anelli Mancanti, Gruppo Lavoro Rifugiati, International Rescue Committee Italia, La Giraffa, Lega Coop Puglia, Legambiente, Libera, Malacoda, Medici del Mondo Italia, Medici Senza Frontiere, Mediterranea Saving Humans ,Mesagne Bene Comune, Movimento di Volontariato Italiano, Movimento Italiani Senza Cittadinanza, Movimento Migranti e Rifugiati Caserta, Oltre - Ponte tra i mondi, On The Road Cooperativa Sociale, Open Arms, Oxfam Italia, Periplo, Pianoterra, Progetto Accoglienza, Radici Future, ReCoSol, Refugees Welcome Italia, ResQ People Saving People, Rete Castel Volturno Solidale, Rete Yabasta!-Nova koinè-Smallax, Sea Watch, Senza Confine, Società Italiana Medicina delle Migrazioni, Tavolo Saltamuri, Voci della Terra, UIL, UNIRE, ZaLab

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Fermare la strage, subito!

11 marzo 2023, ore 14:30 - Manifestazione nazionale a Cutro

La strage di Cutro non è stato un incidente imprevedibile. È solo l’ultima di una lunghissima serie di tragedie che si dovevano e si potevano evitare. 
Le persone che partono dalla Turchia, dalla Libia o dalla Tunisia sono obbligate a farlo rischiando la vita a causa dell’assenza di canali sicuri e legali di accesso al territorio europeo.
I governi hanno concentrato i loro sforzi solo sull’obiettivo di impedire le partenze, obbligando chi fugge da guerre, persecuzioni e povertà a rivolgersi ai trafficanti.
Se le persone morte nel mare davanti a Cutro avessero potuto chiedere e ottenere un visto umanitario non avrebbero rischiato la vita.
Se ci fosse stato un programma di ricerca e salvataggio europeo o italiano, quel terribile naufragio si sarebbe potuto evitare.
Sulle responsabilità delle autorità competenti indagherà la magistratura. 
Ma chi ha responsabilità politiche, in primo luogo il governo, non può ribaltare la realtà e scaricare sulle vittime il peso di una strage che ha visto la perdita di 70 esseri umani che si potevano e si dovevano salvare. 

È arrivato il momento di dire basta e di fermare le stragi.

  • Chiediamo un’indagine seria che faccia chiarezza su quanto è successo.
  • Chiediamo di istituire una Commissione parlamentare di inchiesta sulle stragi di frontiera.
  • Chiediamo di realizzare immediatamente un programma europeo di ricerca e salvataggio in tutto il Mediterraneo, e sollecitiamo il governo italiano a chiedere agli altri Stati membri di implementare questo programma.
  • Chiediamo di attivare i visti umanitari previsti dal Regolamento Europeo dei Visti, consentendo così alle persone in fuga da guerre e violenze l’attraversamento delle frontiere europee in sicurezza e legalità. 
  • Chiediamo di attivare ogni via d’accesso complementare, a partire dai reinsediamenti, dai corridoi e da altre forme di sponsorship e di ampliare i canali regolari di ingresso, senza usare questi strumenti per giustificare politiche di chiusura e respingimenti delegati a governi non UE.
  • Chiediamo di fermare ogni iniziativa e programma di esternalizzazione delle frontiere e di promuovere accordi bilaterali condizionati dal rispetto dei diritti umani e non dal controllo dei flussi migratori.

È il momento di dire basta ad ogni forma di strumentalizzazione politica e di fermare le stragi.

Lo faremo andando sulla spiaggia di Cutro il prossimo 11 marzo alle 14.30 per esprimere la nostra indignazione e la solidarietà con le vittime e le loro famiglie con una marcia silenziosa.

La manifestazione di Cutro è il primo importante appuntamento nazionale di un percorso di iniziative e mobilitazioni che le reti che la promuovono intendono organizzare affinché queste politiche “invertano rotta”. 

A chi non potrà essere a Steccato di Cutro chiediamo di mobilitarsi online scattandosi una foto con la fascia bianca al braccio e pubblicarla sui social con l’hashtag #fermarelastrage .

Informazioni per appuntamenti locali e pullman su https://www.facebook.com/events/739000454604249/

Per adesioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Rete 26 febbraio

A Buon Diritto 

ACAT

ACLI

ActionAid

Amnesty International Italia 

ANPI

AOI

ARCI

ASGI

Avvocato di Strada

Caritas Italiana

Casa dei Diritti Sociali

Centro Astalli

CGIL

CIES

CIR

CNCA

Comunità Papa Giovanni XXIII

Emergency

Ero Straniero

Europasilo

Fondazione Migrantes 

Forum per Cambiare l’Ordine delle Cose

International Rescue Committee Italia

Intersos 

Legambiente 

Lunaria

Medici del Mondo 

Medici per i Diritti Umani

Medici Senza Frontiere 

Mediterranea Saving Humans

Missionari Comboniani Commissioni Migranti e CPIC Provincia Italiana

MoVI

Movimento Italiani Senza Cittadinanza

Open Arms

Oxfam Italia 

Refugees Welcome Italia 

Save the Children Italia 

Sea Watch

Senza Confine 

SIMM - Società Italiana Medicina delle Migrazioni

UIL

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